Sisma 2016, presentato a Camerino il Testo Unico della ricostruzione privata. Entrerà in vigore il 1 gennaio

Sisma 2016, presentato a Camerino il Testo Unico della ricostruzione privata. Entrerà in vigore il 1 gennaio
​Sisma 2016, presentato a Camerino il Testo Unico della ricostruzione privata. Entrerà in vigore il 1 gennaio
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 17:18 - Ultimo aggiornamento: 17:26

CAMERINO- E' stato presentato oggi - 19 dicembre - a Camerino il Testo Unico per la ricostruzione post Sisma del 2016 alla presenza del commissario Giovanni Legnini e del Governatore Francesco Acquaroli. 

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I caratteri

Il Testo Unico raccoglie in 131 articoli e 15 allegati oltre 550 disposizioni e 65 allegati contenuti in 61 Ordinanze che vengono contestualmente abrogate, ed è accompagnato da un’ampia relazione illustrativa per agevolarne la lettura.

Il Testo Unico non si limita a riorganizzare e ridefinire la normativa esistente, stratificatasi nel tempo, ma introduce alcune novità importanti che rendono la ricostruzione post sisma 2016 più semplice, attenta alle caratteristiche e del territorio, più facile da realizzare, più vicina ai cittadini.

Entrerà in vigore il primo gennaio 2023, insieme alla piattaforma telematica Gedisi per la gestione delle pratiche di ricostruzione, e si applicherà a tutte le richieste di contributo presentate dopo quella data, e su richiesta dei titolari, a quelle già presentate, ma non ancora giunte al decreto di concessione. E’ la prima volta che in una ricostruzione di grande portata viene condotta una revisione e una ri-articolazione di tutte le norme vigenti in un unico corpo normativo, impostato per raccogliere organicamente e direttamente eventuali futuri adattamenti e modifiche.

Le dichiarazioni

Il Testo unico, ha spiegato il commissario straordinario Giovanni Legnini, «non si limita a riorganizzare e ridefinire la normativa esistente, stratificatasi nel tempo, ma introduce alcune novità importanti che rendono la ricostruzione post sisma 2016 più semplice, attenta alle caratteristiche e del territorio, più facile da realizzare, più vicina ai cittadini. È la prima volta che in una ricostruzione di grande portata viene condotta una revisione e
una riarticolazione di tutte le norme vigenti in un unico corpo normativo, impostato per raccogliere organicamente e direttamente eventuali futuri adattamenti e modifiche», hanno sottolineato sia Legnini che il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Tra i principi che spiccano nel Testo unico, c'è quello che recita come «la ricostruzione è retta dai principi di speditezza e semplificazione amministrativa, nonché di legalità, imparzialità, efficienza, economicità, partecipazione e trasparenza dell'azione amministrativa». Perseguendo così «le finalità sociali della messa in sicurezza degli edifici e del territorio, dello sviluppo economico sostenibile, dell'economia circolare, della connessione digitale, dell'attrattività abitativa dei comuni delle aree interne» ed «i valori della conservazione delle identità paesaggistiche, storiche e artistiche dei luoghi e delle innovazioni finalizzate alla promozione della qualità architettonica».

Tra le principali novità, nella parte seconda il Testo unico introduce quella sui beneficiari del contributo per la ricostruzione, finora riservato alle persone fisiche e alle imprese che avevano diritti reali sugli immobili danneggiati, e ora accessibile anche ai Comuni e agli enti pubblici che dovessero acquisire le proprietà di questi immobili. Si consente ad esempio ai Comuni di subentrare ai proprietari irreperibili o inerti al fine di «completare la ricostruzione», eliminando situazioni di pericolo ed evitando il degrado del tessuto urbano. Altre norme consentono anche agli enti pubblici di subentrare su delega dei proprietari o, in via definitiva, trascorsi dieci anni dagli eventi sismici. Inoltre, le procedure previste dall'ordinanza 100, che hanno prodotto una forte semplificazione ed un'accelerazione delle pratiche di contributo, confermate e rafforzate, vengono rese obbligatorie per tutti gli interventi su singoli edifici fino all'importo di 1 milione di euro, fino a 5 milioni di euro per gli aggregati e 15 milioni di euro per i condomini, applicandosi così alla stragrande maggioranza degli
edifici danneggiati.

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