Sindaci, ok al terzo mandato in città sotto i 5mila abitanti. Mancinelli: «Ok ma non basta». Una chance subito per otto amministratori marchigiani

Il presidente Anci: «Un primo risultato, però noi vogliamo estenderla a tutti»

Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona e presidente Anci Marche
Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona e presidente Anci Marche
di Martina Marinangeli
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Giovedì 7 Aprile 2022, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 15:01

ANCONA - Addio al limite del secondo mandato per i sindaci dei Comuni con una popolazione inferiore ai 5mila abitanti. Il senato ha dato via libera a larghissima maggioranza al disegno di legge – già approvato dalla Camera – che dà la possibilità ai primi cittadini di queste realtà di candidarsi al terzo mandato già dalle prossime Amministrative calendarizzate per il 12 giugno. «Si tratta di un primo risultato, ma la proposta dell’Anci riguardava l’estensione per tutti i Comuni - ha ricordato la presidente di Anci Marche Valeria Mancinelli, che di recente aveva posto il tema nel corso di un incontro dei sindaci marchigiani con il deputato di Forza Italia Roberto Pella, che ricopre l’incarico di vice presidente vicario di Anci – e su questo continueremo a lavorare convinti della necessità di estendere il provvedimento». 

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La modifica 
Il testo di legge eleva il limite del triplo mandato ai 5.520 Comuni italiani con una popolazione fino a 5mila abitanti – 160 nelle Marche –, alzando l’asticella rispetto al tetto dei 3mila abitanti finora in vigore. Il tempismo del Parlamento permette di applicare questa rimodulazione già dalle prossime elezioni e, stando ai dati Istat stimati a fine gennaio, dei 17 Comuni marchigiani al voto, otto verranno coinvolti dal nuovo regolamento: Corinaldo (4797 abitanti), Offagna (2036) e Rosora (1853) in provincia di Ancona; Acquaviva Picena (3652) nell’Ascolano; Pedaso (2807) nel Fermano; Valfornace (918) in provincia di Macerata; Frontino (284) e Tavoleto (825) in quella di Pesaro Urbino. In questi casi, i sindaci che avessero di fronte il terzo mandato, potrebbero scendere in campo. Supera di poco il limite, invece, Terre Roveresche (sempre nel Pesarese) dove a fine gennaio l’Istat stima 5119 abitanti e dunque resterà il vincolo di due mandati. Tra le questioni discusse dall’Anci, anche la difficoltà di reperire candidati ad un ruolo con grandi responsabilità. «Il sindaco è un punto di riferimento per le nostre comunità, fondamentale per accrescere la fiducia nelle istituzioni – aggiunge Mancinelli –. Anci è inoltre al lavoro per ridurre le incombenze burocratiche per gli enti più piccoli. Nei piccoli comuni, il sindaco continua quasi sempre a svolgere la sua professione e non ha personale a disposizione per far funzionare rapidamente la macchina comunale. Per questo è fondamentale liberare energie per orientarle verso gli obiettivi di mandato e di servizio ai cittadini». Il disegno di legge approvato in Parlamento esclude inoltre i comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti dalla platea di quelli che sono tenuti ad applicare il controllo di gestione. Si tratta della procedura per verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati e la funzionalità dell’organizzazione dell’ente, l’efficacia, l’efficienza ed il livello di economicità nell’attività. La soluzione va nella direzione della necessità, messa in evidenza anche dall’Anci, di differenziare gli adempimenti a carico dei piccoli comuni, spesso alle prese con carenze di personale o con personale non formato in maniera adeguata per poter assolvere al meglio al complesso dei compiti assegnati.

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