Minori migranti a Senigallia, la fuga scoperta all'ora di pranzo. Il sindaco: «Non mi hanno avvisato»

Minori migranti a Senigallia, la fuga scoperta all'ora di pranzo. Il sindaco: «Non mi hanno avvisato»
Minori migranti a Senigallia, la fuga scoperta all'ora di pranzo. Il sindaco: «Non mi hanno avvisato»
di Sabrina Marinelli
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Sabato 14 Gennaio 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 10:56

SENIGALLIA  - Stupito il sindaco per non essere stato informato dell’allontanamento dei giovani migranti. Mancavano dalla mattina e lui ieri sera non ne sapeva ancora nulla. «Non ne sono a conoscenza – ha detto ieri sera, contattato telefonicamente il sindaco Massimo Olivetti – lo apprendo adesso, nessuno mi aveva informato. Spero che tutto si risolva per il meglio».

Il primo cittadino, come molti, crede che possano aver preso il treno che si trovava vicino alla struttura allestita per la loro accoglienza.

Nonostante siano tutti minorenni gli accessi del centro non sono presidiati e nemmeno è stato imposto loro, appena arrivati, di restare dentro. Arrivano da contesti difficili e l’ultima cosa che voleva Caritas era farli sentire in “prigione”. Durante il giorno sono liberi di muoversi dentro e nel giardino, da cui è anche facile uscire. Ieri mattina si sono allontanati in 13.

In un primo momento sembrava fosse sparito anche un quattordicesimo, poi rintracciato all’interno dell’ex albergo di piazzale Morandi, ora di proprietà della Fondazione Mirco Giacomelli che l’ha messo a disposizione di Caritas.

Prima per gli ucraini, quando è stato ribattezzato hotel Futuro, adesso per i migranti. Si sono accorti che diversi non c’erano quando, al momento di mettersi a tavola, c’erano diverse sedie ancora vuote. Andando a chiamarli in camera o in giro per l’edificio non sono stati trovati. Due poi, a distanza di ore, sono rientrati. Difficile capire perché si siano allontanati. Parlano tutti arabo, solo pochi anche inglese.

Due mediatori hanno parlato con loro in questi giorni. Un desiderio di molti è quello di raggiungere i familiari in altre città o Paesi, dove potrebbero essersi diretti, ma in loro potrebbe esserci anche il desiderio di girare e scoprire la città, senza restare chiusi nel centro. Per questo motivo Caritas ha intenzione di organizzare per i prossimi giorni delle passeggiate in città per non farli annoiare troppo.

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