Niente sgomberi, ma case sotto esame nella zona rossa di Senigallia

Niente sgomberi, ma case sotto esame nella zona rossa di Senigallia
Niente sgomberi, ma case sotto esame nella zona rossa di Senigallia
di Sabrina Marinelli
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Martedì 20 Settembre 2022, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 11:55

SENIGALLIA - Sopralluoghi in corso per verificare la sicurezza delle case a Senigallia, dove intanto i primi alluvionati hanno fatto rientro. Nuovi casi, finora sconosciuti, sono stati presi in carico ieri, come una famiglia ancora senza luce. Il sindaco Massimo Olivetti non ha voluto disporre ordinanze di sgombero, comprendendo lo stato d’animo di chi non vuole allontanarsi da casa, ma ha disposto delle verifiche per accertarsi che vi fossero comunque le condizioni di sicurezza per la permanenza.

In un clima di disperazione generale ci sono immagini sui social che scaldano il cuore, come il bacio tra una coppia di fidanzati stremati e sporchi di fango.

O quella di un bambino di 7 anni che, imbracciata una pala, è andato ad aiutare un amico dei genitori che ha la falegnameria a Ripe allagata. 

Lo striscione

Ma c’è anche l’invito dello chef stellato Uliassi: «Occorre immediatamente che l’intelligenza umana, i comuni, la politica, lo stato entrino in gioco per trovare delle soluzioni. Sono passati appena 8 anni dalla scorsa alluvione e solo ora si è capito che un evento come quello del 15 settembre può ripetersi in qualsiasi momento». Su ponte Perilli in centro storico, in concomitanza all’arrivo del capo della protezione civile Curcio, è comparso lo striscione «Amministrazione comunale cercasi, Fratelli d’Italia disastro nazionale». La polizia, contatta dal Comune, l’ha rimosso. «Stiamo monitorando le situazioni più critiche tramite sopralluoghi» dichiara il sindaco, che ha lanciato ieri anche un appello per la ricerca di volontari. «In centinaia si sono messi subito a disposizione ma c’è ancora molto da fare. Sono tantissime le richieste che arrivano, per questo dalla pagina Facebook del Comune abbiamo lanciato un appello». Si cercano volontari per spostare mobili, togliere il fango con pale e scope, usare idropulitrici e dare assistenza a chi ne ha bisogno. Basta recarsi al seminario di via Cellini, quartier generale della Caritas per l’emergenza alluvione, dove sono stati già “arruolati” 400 volontari. «Delle cento persone ospitate nel centro di prima accoglienza - spiega Giovanni Bomprezzi, direttore della Fondazione Caritas – ora ce ne sono solo 10. Le altre sono state accolte tramite i servizi sociali in altre strutture, dai parenti oppure hanno fatto rientro a casa». Dei 100 assistiti al seminario 13 sono stati trasferiti alla Fondazione Città di Senigallia, uno a Stella Maris mentre 50 alluvionati, tra cui due neonati, sono alloggiati nell’hotel Atlantic. Qui tra gli ospiti ci sono anche due cani, inoltre, ad una famiglia è stata fornita assistenza psicologica. «Abbiamo attivato postazioni nelle zone rosse – prosegue Bomprezzi – per consegnare ciò che ci viene donato. Stiamo fornendo 50 pasti al giorno a persone isolate ma soprattutto a famiglie che, rimaste senza elettricità, non hanno voluto lasciare la casa». Caritas ha aperto anche una raccolta fondi nel sito ridiamodignità.it: già stati raccolti oltre 30mila euro. Sono 9.500 i residenti nella zona rossa di Senigallia di cui 9.100 solo nel centro urbano. Chiuse fino ad oggi le scuole per consentire il ripristino della viabilità. I dirigenti degli istituti superiori hanno effettuato dei sopralluoghi e la situazione più critica si registra al Padovano-Corinaldesi, al lavoro per riaprire domani. Allagamenti si sono registrati nella chiesa di Cristo Redentore a Senigallia e nell’oratorio di Pianello di Ostra. Chiuso anche oggi il centro vaccinale di via Po. L’Asur invita chi ha prenotato il vaccino, fino al 27 settembre, a rivolgersi alla sede vaccinale di Ancona.

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