Domani tutti in classe, il vademecum anti-Covid: 10 domande e risposte per spazzare i dubbi

Domani tutti in classe, il vademecum anti-Covid: 10 domande e risposte per spazzare i dubbi
di Andrea Taffi
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Domenica 13 Settembre 2020, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 09:49
Ci siamo, è proprio il caso di dirlo. Domani mattina nelle Marche suona la prima campanella: gli alunni di scuole primarie e secondarie tornano in classe a distanza di sei mesi dall’inizio del lockdown e a tre dalla fine anomala dello scorso anno scolastico. È un inizio striato di dubbi per le famiglie ma anche per le istituzioni. La gestione degli ingressi, delle lezioni e dei trasporti sono al centro delle domande incrociate nelle chat di classe. Abbiamo pensato di riassumere in dieci punti le domande e le risposte più importanti, i punti da tenere a mente per le famiglie per spazzare tutti i dubbi incrociando un documento della Società italiana pediatri, le Faq (le domande più comuni) sul sito del ministero della Salute e i vademecum più aggiornati degli enti locali.




 

1) IL BIMBO SI AMMALA: CHE SI FA?
Il pediatra di famiglia valuta se far eseguire il tampone. In attesa del risultato sono consigliabili per i conviventi e i contatti stretti del bambino: prudenza nei rapporti sociali (distanziamento, igiene delle mani e uso delle mascherine); evitare contatti soprattutto con persone a rischio, per età o condizione clinica; quando e se possibile, rimanere a casa. I compagni vanno a scuola fino a quando non si conosce il risultato del tampone.

2) SE IL TAMPONE È POSITIVO?
Il bambino e i suoi contatti stretti vengono posti in isolamento per 14 giorni. La gestione viene presa in carico dal servizio di prevenzione Asur. Per il rientro, bisognerà attendere la guarigione (totale assenza di sintomi) e il doppio tampone a distanza di 24 ore con esito negativo. I compagni di classe? Il servizio prevenzione darà istruzioni: i contatti stretti saranno posti in quarantena per 14 giorni dall’ultimo contatto e poi si deciderà la strategia più adatta.

3) SI MISURA LA FEBBRE A CASA?
Sì ed è un passaggio importante: per tutelare la propria salute e quella degli altri. Consente di prevenire la possibile diffusione del contagio nel tragitto casa-scuola, sui mezzi di trasporto utilizzati, quando si attende di entrare a scuola, o in classe. Bisogna quindi sincerarsi che non abbia anche sintomatologia Covid: tosse, febbre, vomito, dolori muscolari. Se non è in buona salute non può andare a scuola.

4) SE SI SENTE MALE A SCUOLA?
Se un alunno ha febbre sopra i 37,5° C e/o sintomicompatibile con COVID-19 in ambito scolastico: va informato subito il referente scolastico per Covid-19; avvisare subito i genitori dell’alunno; ospitare l’alunno in un’area apposita, in compagnia di un adulto che indossi una mascherina chirurgica; far indossare una mascherina chirurgica all’alunno se ha un’età superiore ai sei anni e se la tollera. 

5) LA MASCHERINA IN CLASSE (1)?
Il Comitato tecnico scientifico ha diffuso il 31 agosto delle Raccomandazioni tecniche in cui precisa che nell’ambito della scuola primaria, per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina chirurgica può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto).

6) LA MASCHERINA IN CLASSE (2)?
Nella scuola secondaria, anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, secondo le Raccomandazioni del Cts, la mascherina chirurgica può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza (un metro), l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale.

7) DEVO ISTRUIRE MIO FIGLIO?
Sì assolutamente: ripassare come ci si lava le mani, dare indicazioni precise se utilizzano mezzi pubblici. Oppure come ci si comporta se si incontrano compagni senza mascherina: dunque mantenendo la distanza e tenendo la mascherina. Se il bimbo è piccolo ricordargli che non si mettono le mani in bocca. Per chi va in mensa è utile portarsi un contenitore per la mascherina (da non appoggiare su altre superfici). 

8)  LE PRECAUZIONI IN MENSA?
Va mantenuto il distanziamento a 1 metro tra le persone e l’aerazione dei locali. Se possibile instaurare percorsi obbligati unidirezionali per garantire un flusso ordinato dei bambini e ragazzi. Si raccomandano mono porzioni e preconfezionate oppure la somministrazione diretta degli addetti di pasti in monoporzioni. Condimenti, pane, frutta, acqua vanno in confezioni monodose, le posate devono essere usa e getta e non vanno condivise.

9) QUALI REGOLE SUL BUS?
Con il decreto di venerdì scorso la Regione Marche ha regolato le nuove disposizioni per il trasporto pubblico. È possibile nei mezzi pubblici con posti in piedi e a sedere che si possa raggiungere la capienza all’80% (era all’85% ma ieri è stato corretto). Mentre nei mezzi senza posti in piedi si potrà raggiungere anche il 100% della capienza. Per i trasporti privati, persone non conviventi possono occupare tutti i posti dell’auto ma indossando tutti la mascherina.

10) SU COSA INFORMARSI DOPO?
Per le famiglie è utile monitorare dopo le relazioni l’andamento delle relazioni con insegnanti e con compagni. Per scoprire come si sente il bambino, se ci sono possibili effetti spiazzamento causati dalle novità. Il bambino va aiutato ad elaborare eventuali disagi tenendo un occhio ai cambi di comportamento (pianti o irritazioni, preoccupazione o tristezza possibili segni di stress e ansia). 











 
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