Jobs act, ottomila in corteo
Porto bloccato per ore

Sciopero generale. Il corteo ad Ancona
Sciopero generale. Il corteo ad Ancona
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Venerdì 12 Dicembre 2014, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 17:15

ANCONA - Un corteo di oltre 8.000 manifestanti di tutte le categorie sindacali di Cgil e Uil, ma anche dei Centri sociali, Sel, Rifondazione comunista, Comunisti italiani, precari e studenti, ha percorso oggi le vie cittadine di Ancona per protestare contro il Jobs Act e le politiche del lavoro del Governo.

La protesta nel giorno dello sciopero generale di otto ore, indetto dai due sindacati, che ha avuto adesioni massicce anche nelle Marche.

Giunti ad Ancona da tutta la regione con 50 pullman, i manifestanti sono partiti da corso Carlo Alberto, interdetto al traffico, per proseguire poi in via Marconi, da dove un gruppo di circa 200 esponenti dei Centri sociali, del sindacato Adl Cobas e dei collettivi studenteschi, si è staccato per formare un presidio che ha bloccato pacificamente fino alle 14 il traffico in entrata e in uscita dal Molo Mandracchio.

Il resto del corteo, reggendo uno striscione con scritto 'Così non va', ha percorso invece corso Stamira per radunarsi in piazza Cavour. "Questo non è uno sciopero contro qualcosa o qualcuno - ha detto dal palco Domenico Proietti, segretario nazionale Uil - ma per il cambiamento. Chiediamo di estendere il bonus di 80 euro a pensionati e incapienti, di riaprire la contrattazione per il settore pubblico, ferma da sei anni, e di modificare la legge Fornero, introducendo la flessibilità in uscita entro un range di 62-70 anni, a seconda del tipo di lavoro e dello stato di salute del dipendente".

Più polemico l'intervento di Roberto Ghiselli, segretario generale della Cgil Marche, sia contro il Governo, "che ammicca alla Confindustria, fa riforme che neanche la destra osa proporre, ed effettua tagli lineari senza preoccuparsi dei disoccupati e del disagio sociale", sia all'indirizzo di imprenditori e amministratori locali. "Dove vivono - ha affermato - quanti dichiarano che la crisi ha toccato le Marche meno di altre regioni?. Al contrario qui si è passati dal 3 al 10% di disoccupazione, con 70 mila persone senza lavoro e 25 mila dipendenti in cassa integrazione".

Critiche anche al governatore delle Marche Gian Mario Spacca "per aver salutato con favore appena un mese fa i tagli del Governo, salvo poi ricredersi e sottoscrivere ieri con Upi e Anci un documento che li dichiara insostenibili".

Al termine della manifestazione una delegazione di sindacalisti e dipendenti delle Province si è recata dal prefetto di Ancona per sottoporgli i problemi legati alla Legge di stabilità, mentre all'ingresso del Molo Mandracchio la protesta dei Centri sociali creava notevoli disagi al traffico.

"Abbiamo bloccato l'accesso al porto dei tir - ha spiegato Alessandro Genovali di Adl Cobas - perchè la logistica rappresenta un segmento importante della produzione e una sacca di precarietà da sconfiggere". Con loro anche i collettivi studenteschi e gruppi di migranti, che hanno protestato contro il reimbarco immediato dei richiedenti asilo, già sanzionato dalla Corte Europea.

Secondo dati di Cgil e Uil l'adesione allo sciopero di Fincantieri è stata dell'83%, mentre nelle ditte di appalto ha raggiunto il 95%, e all'Ariston Thermowatt di Arcevia il 70%. In provincia di Pesaro Urbino l'adesione è stata del 61% alla Tvs e del 60% alla Berloni, mentre a Macerata del 78% alla Nazareno Gabrielli e del 60% alla Tombolini. In provincia di Ascoli Piceno, alla Prysmian ha scioperato l'86% degli addetti, e in provincia di Fermo, alla Metaltex il 60%. Molte anche le scuole chiuse per lo sciopero dei docenti e del personale Ata.

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