La dottoressa Fini (Smi Marche): «Il 118 vicino al collasso. Mancano già 50 medici e altri pronti a lasciare». Ecco qual è il rischio

La dottoressa Fini (Smi Marche): «Il 118 vicino al collasso. Mancano già 50 medici e altri pronti a lasciare». Ecco cosa rischiamo
La dottoressa Fini (Smi Marche): «Il 118 vicino al collasso. Mancano già 50 medici e altri pronti a lasciare». Ecco cosa rischiamo
di Maria Teresa Bianciardi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Gennaio 2022, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 14:59

ANCONA - «Il sistema di emergenza territoriale è vicino al collasso». L’allarme viene lanciato da Fabiola Fini - dirigente medico del 118 e segretario organizzativo regionale Smi - che per la prima volta traccia una mappa che evidenzia una carenza di personale impressionante: «La situazione è talmente grave da mettere a rischio la tenuta del 118 nelle Marche».

Marche, la zona arancione è a un passo ma i colori sono in bilico. Ecco quando decide il governo

I numeri: sul territorio marchigiano esistono solo 33 postazioni medicalizzate effettive h24 e per ogni postazione sono necessari 5.5 medici per garantire ferie e malattie. «Pertanto sarebbero necessari almeno 180 medici 118: all’appello attualmente ne mancano 50 e abbiamo notizie che il deficit aumenterà nei prossimi mesi - rimarca la dottoressa Fini -.

Solo l’Area Vasta 5 ha al momento un numero adeguato di medici per le postazioni di Ascoli Piceno, Offida e San Benedetto, ovvero 17 medici, anche se dobbiamo tener conto che alcuni di loro sono prossimi al pensionamento».


La mappa
Pesanti, invece, sono le carenze segnalate nel Pesarese, nell’Anconetano, Maceratese e Fermano: Ci sono, poi, le misure di accorpamento di alcune postazioni attuate nel corso degli ultimi anni per provare a tamponare la carenza di personale medico, come è successo a Falconara e Chiaravalle che sono alternativamente operative di giorno o di notte in Area Vasta 2 - sottolinea la dirigente medico -. La postazione Mezzi di soccorso avanzato di Cingoli viene garantita h24 con i medici della postazione di Jesi, quella di San Severino verosimilmente a febbraio sarà scoperta nei giorni prefestivi e festivi mentre da marzo a causa della scelta di un medico di lasciare il 118 per lavorare nel settore dell’assistenza primaria, rischia di essere medicalizzata solo per metà dei giorni del mese». E ancora: nelle postazioni di Macerata e Tolentino che da marzo «resteranno in 7 con un ulteriore medico che lascia il 118 per l’assistenza primaria, mentre l’Area vasta 1 lamenta una carenza sul territorio di competenza di almeno 10 unità mediche 118. Grave la situazione dell’Area vasta 4 dove, nonostante fossero previste da piano regionale 4 Msa, la postazione di Sant’Elpidio a Mare è stata da agosto, di fatto demedicalizzata con atto aziendale e trasformata in h12 infermieristica. La postazione della zona montana di Amandola, invece, se non ci fosse la collaborazione dei medici 118 dell’area Vasta 5, rischierebbe di rimanere demedicalizzata per molti giorni e la situazione va aggravandosi in quanto gli attuali 12 medici dell’Area vasta 4 resteranno dal prossimo mese in 10». Il sindacato chiede un tavolo urgente in Regione per affrontare le criticità con urgenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA