Fuga dei medici dalla sanità pubblica marchigiana, Biancani attacca Saltamartini: «Nel 2021 + 39% di dimissioni». La replica: «Di più quando c'era Ceriscioli»

Fuga dei medici dalla sanità pubblica marchigiana, Biancani attacca Saltamartini: «Nel 2021 + 39% di dimissioni». La replica: «Di più quando c'era Ceriscioli»
Fuga dei medici dalla sanità pubblica marchigiana, Biancani attacca Saltamartini: «Nel 2021 + 39% di dimissioni». La replica: «Di più quando c'era Ceriscioli»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 21 Dicembre 2022, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 16:10

ANCONA Fuga dei medici dalle strutture sanitarie pubbliche delle Marche? Su questa domanda, posta ieri in Consiglio regionale dal vicepresidente dem Andrea Biancani all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, si è consumato un duello a colpi di numeri per dimostrare ciascuno la propria tesi. Il primo, partito dall’aumento del 39% delle dimissioni nel 2021 rispetto al 2020 segnalato dalla Corte dei Conti in occasione della parifica del rendiconto della Regione, ha sottolineato come «i bandi vadano deserti, cresca il numero dei turni senza copertura e aumenti la presenza di medici privati in corsia».

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Dall’altra parte del ring, invece, Saltamartini ha rimarcato come il fenomeno delle dimissioni dei medici fosse molto più massiccio tra il 2015 e il 2019, periodo durante il quale alla guida della Regione c’era il Pd e la delega alla Sanità era in mano al governatore Luca Ceriscioli. Ma al netto delle prese di posizione, resta il fatto che, per vari motivi, sono state 305 le cessazioni, al netto dei pensionamenti, nella dirigenza medica delle Marche tra il 2020 ed il 2022.

Di queste, 152 solo nell’Area vasta 2 di Ancona (55 nel 2020, 60 nel 2021 e 37 nel 2022): in 101 casi si è trattato di recesso volontario, mentre in 17 si è trattato di mobilità verso un’altra struttura. Per il resto, rientra tutto nella voce aspettative. Nello stesso triennio, l’Av1 di Pesaro Urbino ha collezionato 62 cessazioni, mentre l’Av3 di Macerata si è fermata a nove, di cui quattro per recesso volontario e una per passaggio di zona. L’Av4 di Fermo, tra il 2020 e il 2022, ha perso 53 medici e anche qui in buon parte dei casi (29) si è trattato di recessioni volontarie del rapporto di lavoro.

Sette casi

In sette casi, invece, la cessazione è dovuta a mobilità regionale e in uno a quella interregionale. Arriviamo infine all’Av5 di Ascoli Piceno, dove il totale delle cessazioni al netto dei pensionamenti è stato di 29 unità, a cui si aggiungono 11 aspettative per l’espletamento di un altro incarico o per motivi familiari. Tra il 2015 ed il 2019, invece, c’erano state 28 cessazioni nella dirigenza medica nell’Av4, mentre nell’A2 ne erano state addirittura 284. Un fenomeno, quello dell’addio dei medici alle strutture sanitarie marchigiane, che sembra avere dunque origini lontane ma che diventa sempre più preoccupante. 

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