La vallata del Fiastrone, tra natura e spiritualità, lungo il percorso scorci entusiasmanti e la possibilitàdi vedere dall’alto il lago

Un tratto del sentiero
Un tratto del sentiero
di Saverio Spadavecchia
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Giovedì 12 Maggio 2022, 12:02

SAN LORENZO AL LAGO - Un percorso poco conosciuto per coniugare la natura e la meraviglia dell’esplorazione di luoghi poco battuti dal grande turismo. Tra natura e devozione tipicamente marchigiana, l’unione tra natura e spiritualità è un tratto tipico ed inscindibile che caratterizzata tutta la dorsale appenninica marchigiana. Il punto di partenza è facilmente riconoscibile, perché si trova nelle immediate vicinanze del lago di Fiastra, all’interno della frazione di San Lorenzo al Lago, nel Maceratese.


Dal punto di vista storico il lago di Fiastra è un lago artificiale i cui lavori sono iniziati nel 1949 allo scopo di fornire energia elettrica nella vallata del Fiastrone ed è parte integrante del Comune omonimo. La superficie è di 2 chilometri quadrati. Il lago è situato all’interno del Parco nazionale dei Monti Sibillini ed è alimentato dalle acque del fiume Fiastrone e piccoli affluenti minori che creano angoli suggestivi. Il percorso raggiunte quote non eccessivamente elevate (il punto più alto è fissato intorno ai 1030 metri sul livello del mare doco aver incrociato lungo il percorso la chiesa della Madonna di Rio Bagno dalla caratteristica conformazione a ponte che richiama altre chiese dei Sibillini). Lungo tutti i chilometri che si dovranno affrontare si incroceranno scorci di grande interesse naturalistico, con una vegetazione caratterizzata da alberi di leccio, acero montano, ginepro, carpino nero e tante altre specie arboree. Sempre lungo il percorso si incroceranno anche scorci entusiasmanti, con la possibilità di ammirare dall’alto il lago di Fiastra, ottimi punti per scattare delle foto panoramiche di grande valore.


Una volta arrivati a destinazione si potrà ammirare l’abbazia di Santa Maria in Insula, località oggi chiamata San Salvatore, a valle della frazione del Comune di Cessapalombo.

La storia del monastero si intreccia con quella di Santa Maria in Insula e San Romualdo che costruì l’attuale abbadia intorno al 1000-1009, fatto attestato da San Pier Damiani. Un legame inscindibile quello di San Romualdo con le Marche e con la vicina Umbria, Intorno al 1014 Romualdo fondò un eremo a Sitria, alle falde del monte della Strega, tra monte Catria e monte Cucco e dopo poco aggiunse un piccolo monastero (cenobio) con una chiesa: l’abbazia di Santa Maria di Sitria.

Romualdo visse circa 75 anni: morì il 19 giugno 1027 nell’abbazia di San Salvatore in Valdicastro (presso la località omonima) nei pressi di Fabriano. Dopo aver esplorato i vicoli di Monastero ed ammirato il panorama, si può comodamente ritornare sui propri passi facendo attenzione alle asperità incontrate lungo il percorso di andata fino al punto di partenza dell’escursione. Considerato l’impegno dell’escursione, è fortemente consigliato prepararsi adeguatamente per poter affrontare in sicurezza l’escursione. Attenzione al meteo e al giusto abbigliamento per evitare sorprese.

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