Si dovesse votare fra tre mesi e un giorno per il nuovo Parlamento, sarebbero 99.856 i marchigiani tra 18 e 24 anni che potrebbero esprimere la propria preferenza anche sui senatori per la prima volta nella storia della Repubblica.
Il Senato nelle scorse ore ha infatti approvato la riforma costituzionale che attribuisce ai 18enni il voto per eleggere i componenti di Palazzo Madama: con questo voto il Parlamento ha approvato definitivamente la riforma che sarà promulgata tra tre mesi per consentire di chiedere il referendum confermativo, dato che alla Camera sono mancati i due terzi. In favore della riforma hanno votato 178 senatori, 15 hanno votato contro e 30 si sono astenuti.
Quando si cambia
La riforma entrerà in vigore dalle prossime elezioni politiche e farà si, come ha spiegato il relatore Dario Parrini, presidente della Commissione Affari costituzionali, che le due Camere abbiano la stessa base elettorale e quindi che in esse vi siano le stesse maggioranze politiche. In Italia sono quasi 4 milioni i giovani, tra i 18 e i 24 anni che saranno coinvolti in questa modifica costituzionale acquistando l’elettorato attivo per il Senato: nelle Marche questa fascia di età rappresenta attualmente il 6,6
Il nuovo testo
Cosicché il testo costituzionale risultante reciterebbe: «I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto». Con questa modifica, il dettato costituzionale circa l’elettorato attivo per il Senato della Repubblica verrebbe uniformato a quello previsto per la Camera dei deputati (dall’articolo 56, primo comma della Costituzione: «La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto»). L’obiettivo è svecchiare il Senato, garantendo diritto di voto a chi diventa maggiorenne, e allo stesso tempo uniformandosi così all’elettorato attivo di Montecitorio.
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