Spinta alla ricostruzione, aumenta il contributo e i lavori possono ripartire: previsto un fondo aggiuntivo da 100 milioni per le opere pubbliche

I cantieri possono ripartire
I cantieri possono ripartire
di Martina Marinangeli
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Venerdì 29 Aprile 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 16:30

ANCONA - Passi avanti per risolvere una delle questioni più spinose che stanno bloccando la ricostruzione post sisma, gettata nelle sabbie mobili dalla bolla edilizia. Ieri mattina è stata raggiunta l’intesa sulla proposta di ordinanza prezzi - oggi la presentazione ufficiale da parte del commissario Giovanni Legnini – che, come richiesto dalle Marche, aumenta del 25% (e non del 20), il contributo parametrico per gli edifici singoli, unifamiliari e bifamiliari, che necessitano di un intervento radicale di demolizione e ricostruzione. 

 
Il fondo 
Tra le principali novità, anche un fondo aggiuntivo da 100 milioni di euro per le opere pubbliche, al fine di completare le procedure in atto (compresa l’ordinanza 105 per le chiese). Viene data la possibilità di applicare il prezzario della Regione – al posto del prezzario sisma –, più rispondente alle necessità, gravate dall’incontrollato aumento del costo delle materie prime. «L’obiettivo – spiega l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli - è evitare che gli effetti dell’ordinanza prezzi potesse produrre effetti meno vantaggiosi per i terremotati che hanno subito i danni più gravi.

Questo non accadrà grazie alle sollecitazioni dei sindaci e ad una richiesta della Regione finalizzata a fissare un aumento del contributo parametrico in favore degli edifici più danneggiati (+5% rispetto a quello riconosciuto agli altri edifici)». 


La spinta
Aggiunge Castelli: «L’emendamento proposto dalle Marche ha ricevuto l’assenso del commissario e delle altre Regioni. Il risultato è stato ottenuto grazie alla nostra presenza costante in cabina di regia e con il concreto contributo dei sindaci, delle curie, dei professionisti e delle associazioni delle imprese. Un provvedimento che auspichiamo possa sbloccare una ricostruzione alla quale avevamo impresso una forte accelerazione nel 2021 ma che si è nuovamente fermata a causa del rincaro dei prezzi dei materiali e della forte concorrenza rappresentata dal bonus del 110%». L’aumento orizzontale del 20%, avrebbe determinato un incremento del contributo molto più consistente per gli edifici danneggiati in misura minore rispetto a quelli che richiedono la demolizione e la ricostruzione. Tutto ciò a detrimento degli immobili maggiormente lesionati e dei centri più devastati. Tra i correttivi nell’ordinanza, la proroga di 90 giorni per la conclusione dei lavori e la facoltà del direttore dei lavori nella ricostruzione privata con finanziamento pubblico di attuare la sospensione motivata del cantiere.

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