Comi: "Niente indennità
ma non tagliamo assessori"

Francesco Comi, segretario regionale del Pd
Francesco Comi, segretario regionale del Pd
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Giovedì 6 Novembre 2014, 19:50 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 21:56
ROMA - I cinque assessori regionali del Pd sono pronti a rinunciare all'indennità di funzione "da lunedì mattina", e così dovrebbero fare gli altri colleghi di giunta. È la controproposta che il segretario regionale del Pd Francesco Comi fa al presidente della Regione Gian Mario Spacca, che vorrebbe ridurre l'esecutivo da otto assessori a sei. "Le preoccupazioni del presidente Spacca - dice Comi - sono le preoccupazioni del Partito Democratico. Non bisogna attardarsi nel dare le risposte ai problemi veri, quelli che riguardano il lavoro, i servizi socio-sanitari, la crescita. I prossimi mesi metteranno a dura prova la capacità di governo e la responsabilità della Giunta e dei Gruppi consiliari. Mancano 53 milioni di euro nel prossimo bilancio. Di questo dobbiamo parlare. Non ci è permesso di eludere il problema vero, girovagando sugli assetti politici e istituzionali. Dovremo fare scelte difficili e servirà coraggio". "Il Pd - ribadisce Comi - sarà garante della stabilità e del buon governo fino all'ultimo minuto della legislatura, contenendo ritorsioni e sbandamenti di natura elettorale. La riduzione dei costi è un punto qualificante anche per il Pd. Per questo il Consiglio ha presentato una proposta di legge".



"Se il presidente Spacca vuole dare un segnale anche dalla Giunta, piuttosto che ridurre i due assessori, molto più apprezzabile ed economicamente più vantaggioso sarebbe la rinuncia da parte di tutti gli assessori dell'indennità di funzione per questi quattro mesi. Gli assessori dei Democratici sono pronti a farlo già da lunedì mattina. Abbiamo bisogno di tutti, nessuno escluso".



Secondo Comi, "è necessario, fin da lunedì, elaborare un'agenda puntuale di iniziative per promuovere gli investimenti, sostenere le politiche attive del lavoro, integrare le politiche socio-sanitarie, rafforzare i servizi pubblici essenziali".



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