Consiglio regionale, per la pulizia dei fiumi nelle Marche post alluvione ecco 15 milioni di euro tolti alle “mancette”

Consiglio regionale, per la pulizia dei fiumi nelle Marche post alluvione ecco 15 milioni di euro tolti alle “mancette”
Consiglio regionale, per la pulizia dei fiumi nelle Marche post alluvione ecco 15 milioni di euro tolti alle “mancette”
di Martina Marinangeli
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Venerdì 30 Settembre 2022, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 08:10

ANCONA Un passo indietro doveroso e dovuto. Nelle maglie dell’assestamento di bilancio 2022/2024 approvato ieri nella prima seduta del Consiglio regionale post ferie, la maggioranza ha presentato last minute un maxi emendamento con cui ha stornato 21 milioni di euro dalle voci inizialmente previste per destinarli ai territori pesantemente colpiti dall’alluvione che si è abbattuto sull’Anconetano e sul Pesarese lo scorso 15 settembre. 

Nello specifico, la variazione si traduce in 15 milioni di euro assegnati alla pulizia ed alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi - 1 milione nel 2022 e 7 milioni sia nel 2023 che nel 2024 - ed in 6 milioni di euro (allocati nell’annualità in corso) per sostenere la liquidità delle aziende. Misura tampone nell’attesa delle risorse statali, che si spera vadano oltre i 5 milioni di euro promessi dal governo Draghi all’indomani della tragedia. Anche perché la stima dei danni è ormai salita a 4,5 miliardi di euro. Di un «assestamento di bilancio profondamente modificato dopo i tragici eventi del 15 settembre» ha parlato il governatore Francesco Acquaroli, che nel sottolineare la portata della manovra, ha evidenziato come alla manutenzione di fiumi saranno destinati «15 milioni di euro che si aggiungono alle risorse già stanziate per questa finalità nel biennio 21/22, e cioè 6,4 milioni. Uno sforzo enorme (22 milioni di euro di risorse regionali) che mai nessuno aveva fatto precedentemente, ma resosi necessario alla luce della forza devastante delle precipitazioni piovose verificatesi».


Le voci di spesa


Per mettere insieme questa cifra, sono stati ritoccati molti dei capitoli dell’assestamento e, in particolare, la famigerata tabella E, quella che le opposizioni chiamano molto pittorescamente la tabella delle marchette.

Un allegato al bilancio diventato noto per essere articolato in un pulviscolo di contributi spesso di poche migliaia di euro, ma capillari e distribuiti a pioggia sul territorio. Ma di fronte ad un’emergenza come quella che stanno vivendo i territori travolti dalle esondazioni, con imprese e famiglie in ginocchio, certe voci risultavano quantomeno inopportune. Ecco dunque sparire dai radar i 10mila euro destinati al Comune di Montegallo per l’acquisto di abiti d’epoca per le rievocazioni storiche, gli 80mila euro all’Unpli di Pesaro Urbino per il progetto Il Natale che non ti aspetti, 50mila euro quale contributo straordinario al Comune di Castelraimondo per il progetto Luminarie. Ed ancora, addio ai 77mila euro al Comune di Ascoli Piceno per la mostra Armonie di pietra, ai 25mila euro a Macerata per la valorizzazione dell’opera di Giuseppe Vincenzo Tucci, ai 20mila euro per gli addobbi destinati alla quintana di Ascoli, ai 5mila euro a favore del Comune di Cartoceto per il progetto Meet us... just in music, ed ai 10mila euro, ancora per il Comune di Ascoli, destinati al Festival Linus edizione 2022. 


La tagliola


Una scure calata sull’assestamento di bilancio come espressamente richiesto dal governatore Acquaroli, che ha dato mandato a tutti gli uffici regionali di rastrellare quante più risorse possibili da destinare alla messa in sicurezza dei fiumi ed al sostegno alle imprese colpite. Per le opposizioni consiliari, tuttavia, si tratta di una manovra insufficiente e, come sottolinea la capogruppo del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri, «di questo tardivo ripensamento non possiamo che dirci soddisfatti, ma non possiamo neppure esimerci dal notare che avviene ad elezioni compiute, quando le illusorie promesse dei candidati alle Politiche che siedono in quest’aula hanno già pienamente esaurito la loro funzione strumentale». Una stoccata che, pur senza far nomi, è rivolta soprattutto all’indirizzo dei tre assessori Guido Castelli (che, da titolare alla delega al Bilancio, ha gestito anche la variazione), Mirco Carloni e Giorgia Latini in procinto di traslocare armi e bagagli a Roma.

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