ANCONA Era già nel mirino da tempo. Ora è stato sparato il colpo. Il Governo nazionale ha deciso di rimettere mano al Reddito di cittadinanza, misura di civiltà per alcuni, elemento che disincentiva la ricerca del lavoro per altri. Bandiera del Movimento 5 Stelle, il sussidio era stato introdotto ad inizio 2019 dall’esecutivo Conte I, ma adesso Palazzo Chigi vuole procedere con una stretta e cambia anche il nome: diventa Misura di Inclusione Attiva. E siccome le parole sono importanti, per citare Nanni Moretti, la nuova dicitura racchiude in toto il nuovo corso che si intende dare al provvedimento.
Cosa cambia
Cambia poco per i cosiddetti non occupabili (nuclei con almeno un minorenne, un anziano over 60 o un disabile), mentre viene rivisto a ribasso per gli occupabili (persone tra i 18 e i 60 anni), che si vedranno consegnare un assegno più leggero (l’ipotesi è quella di passare dagli attuali 500 euro a 375). E anche nella durata, si procede con la ghigliottina: durata massima di 12 mesi la prima volta che viene fatta domanda (ora erano 18 mesi) e nel caso di seconda richiesta, la finestra temporale si dimezza a 6 mesi. L’eventuale terza domanda, infine, potrebbe essere fatta solo ad un anno e mezzo di distanza dalla seconda. Un modo, secondo il Governo, per incentivare gli occupabili a cercare lavoro.
Nelle Marche
Secondo il monitoraggio condotto dall’Anpal alla fine del 2022, nelle Marche il 28,3% dei beneficiari del RdC hanno trovato lavoro: uno su quattro.
Le revoche
Se per molte persone, il sussidio ha garantito una boccata d’ossigeno in un periodo di difficoltà, in alcuni casi sono stati registrati utilizzi impropri del RdC, andato anche a chi non avrebbe dovuto beneficiarne. E in seguito a controlli incrociati sempre più serrati, si è proceduto alla revoca. Nello specifico della nostra regione, se nel 2019 (tra aprile e dicembre) i nuclei revocati dal diritto erano stati appena sei, il numero è cresciuto sensibilmente nel 2020, quando si è raggiunta la cifra di 357. Il picco lo si è toccato nel 2021, con 1587 nuclei revocati, mentre nel 2022 si è scesi a 993. Il dato più recente - quello di gennaio - ne contava 32. Ma da settembre, si parte con il nuovo corso.
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