Scusi presidente Acquaroli, notizie di Quadrilatero? La strada gioiello per ora è una carrettiera di lusso

Un cantiere della Quadrilatero tra Umbria e Marche
Un cantiere della Quadrilatero tra Umbria e Marche
di Andrea Taffi
5 Minuti di Lettura
Domenica 1 Agosto 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 15:52

ANCONA - Circa 35 chilometri dei 131 complessivi a doppio senso di marcia su unica carreggiata tra Perugia e Ancona. L’estate della ripartenza dopo il Covid consegna alla strada fiore all’occhiello delle Marche, una delle ultime opere in via di completamento da tenersi stretta, la patente di carrettiera di lusso.

Il prestigioso e ironico riconoscimento è il combinato disposto di una serie di cantieri fioriti in attesa del completamento dell’agognato raddoppio del ramo settentrionale del quadrilatero.

Lo diciamo con cognizione di causa dopo essere scesi in strada per contare, uno per uno, tutti i restringimenti di carreggiata e i cambi di corsia che bisogna sopportare nel tragitto tra i due capoluoghi di regione. 

 
Una sfilza di interventi
Sono otto oltre ad almeno tre svincoli chiusi e cinque piacevolissimi chilometri da percorrere sulla viabilità secondaria tra Branca e Osteria del Gatto (solo in direzione Ancona). Cosa sta succedendo? Lo chiediamo ad Anas ovviamente e lo chiediamo anche al governatore Acquaroli. Il Corriere Adriatico riapre quindi il libro bianco sulle infrastrutture scritto la scorsa estate nell’arco di 96 pagine pubblicate in 48 puntate. La Regione infatti farebbe bene - oltre a lavorare ventre a terra su ferrovie, uscita dal porto, Fano-Grosseto, terza corsia Sud della A14 e tanti altri fronti - anche ad alzare la voce nel Cda di Quadrilatero visto che figura tra gli azionisti della società pubblica di progetto in cui Anas siede chiaramente a capotavola. 


Il limite oltrepassato
Vista dall’esterno, infatti, la storia sembra raccontabile (per quello che abbiamo visto durante il sopralluogo ci sono cantieri strutturali, inevitabili, e cantieri per le manutenzioni) ma vista dall’interno, o meglio direttamente sull’asfalto, invece è decisamente peggio. Quasi peggio della ferrovia Orte-Falconara che in materia di calende greche si distingue da tempo per distacco. Per comodità di lettura vi racconteremo il nostro viaggio da Perugia ad Ancona Nord muovendoci da sinistra verso destra nel grafico qui sopra con tutti i dettagli. 


Altro che fiore all’occhiello
Che non sia un viaggio di piacere lo si intuisce già dalla E45 dove non è possibile scendere sulla Statale 318, il primo tratto di Quadrilatero.

Svincolo chiuso, bisogna allungare all’uscita successiva (Lidarno) e poi tornare indietro. Conquistata la 318 ci sono tre chilometri di benvenuto a doppio senso di marcia in unica carreggiata fino all’uscita Petrignano-Assisi. Il tempo di prendere un buon ritmo sui 110 chilometri orari e dopo 20 chilometri in zona Casacastalda ci si imbatte in uno dei tre cantieri vivi che riguardano il raddoppio del tracciato. 


Il cantiere vero e proprio
Da novembre 2020 sono iniziati i lavori di costruzione della seconda carreggiata. Vanno realizzati due fornici in ordine di strada; la galleria Picchiarella e la Casacastalda e due nuovi viadotti: il Tre Vescovi e il Calvario sul cui nome metafore ed ironie si sprecherebbero. Poco dopo, oltrepassata l’uscita per la Fano-Gubbio, bisogna accomodarsi sulla viabilità secondaria (statale 219) per cinque chilometri tra Branca e Osteria del Gatto. C’è una gru in prossimità del viadotto, dei new jersey di protezione, più avanti anche un mezzo asfaltatore.

Un peccato perché la variante che neutralizza le curve di Valfabbrica (la nuova 318 bis) costituiva un guadagno enorme in fatto di tempo e di mal di pancia. Che in queste condizioni va in fumo. Siamo alle porte delle Marche: il confine si supera nella lunga e stellare galleria di Fossato di Vico. Ma all’uscita c’è la sorpresa, dopo essersi immessi sulla Statale 76: dal km 8 al chilometro 16 si torna in corsia singola. Siamo allo svincolo Fabriano Ovest: cinque delle sei gallerie del tratto della città della carta si fanno a doppio senso di marcia su unica carreggiata. Si torna di nuovo a 110 chilometri orari solo prima di Fabriano Est. Il tempo del comodo curvone verso sinistra su cui si affaccia il nuovissimo svincolo di Albacina-Cerreto e prima della galleria Sassi Rossi la doppia carreggiata va di nuovo in fumo. 


L’ultimo, vero problema
Saremmo nel cuore dell’ultimo, vero problema di Quadrilatero se non fosse che, concretamente, si tratta del quinto restringimento dall’inizio del viaggio. Poco più avanti, a fianco della galleria Mariani ci sono i piloni del viadotto omonimo in costruzione: qui sotto sono stati scoperti i sei fusti di cromo esavalente, ancora da rimuovere. Lavori bloccati in basso e, ovviamente, lavori bloccati sopra. Il doppio senso di marcia si allunga fino a dopo la galleria Valtreara nella zona dello svincolo omonimo.

Qui inizia un altro corposo tratto rallentato che termina all’uscita di Serra San Quirico, ora chiusa. Si tratta del cantiere più importante in senso di estensione della Quadrilatero e comprende, sempre in direzione Ancona, la nuova galleria Gattuccio nord da 358 metri (chiusa) e subito dopo la lunghissima Gola della Rossa Nord (tre chilometri e settecento ancora da asfaltare) che taglierà sotto la montagna per ricongiungersi appunto allo svincolo Serra San Quirico. Tra le due gallerie ci sono alcuni operai che si stanno occupando dell’impermeabilizzazione dell’inizio del fornice Gola della Rossa Nord: mancano 50 metri di galleria «che arriveranno nei prossimi giorni» spiegano gli operai.

Sembra la fine dell’odissea e invece prima di vedere le insegne del casello di Ancona Nord ci sono altri due restringimenti di carreggiata: a cavallo dell’uscita di Castelbellino ci sono altri due chilometri a passo di cammello così come tra gli svincoli di aeroporto e Monsano: altri due chilometri. Alla faccia della strada gioiello.

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