Mare-Monti, la strada da favola rimasta sulla carta. Ma forse qualcosa si muove

Mare-Monti, la strada da favola rimasta sulla carta. Ma forse qualcosa si muove
Mare-Monti, la strada da favola rimasta sulla carta. Ma forse qualcosa si muove
di Domnico Ciarrocchi
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Lunedì 24 Agosto 2020, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 08:50

PORTO SANT'ELPIDIO - C’è chi propone un’ippovia e chi srotola mappe e progetti per la pista ciclabile. I più in forma vorrebbero farla a piedi e i visionari tirano ancora fuori le auto. Le care e vecchie auto? Sì, basta avere un po’ di pazienza e un’ora e mezza di tempo per raggiungere i Monti Azzurri dalla riviera.



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Perché i ragazzi di un tempo sono diventati nonni ma nel Fermano si parla ancora della Mare-Monti, l’ormai leggendaria strada che dovrebbe collegare la costa (Porto Sant’Elpidio) alla montagna (Amandola). Cozze e funghi, come la pizza. Qui guardano con invidia la vicinissima Civitanova-Foligno, quella che porta a Macerata e Tolentino in un lampo, che d’estate scarica in spiaggia frotte di turisti umbri, che fa sembrare Perugia a un passo, Roma più vicina. Scuotono la testa: «No, non ce la faremo mai».
 
Le novità
Eppure qualcosa si muove. «L’importante - spiegano dal Centro Studi Carducci di Fermo - è uscire dalla logica provinciale». Che sia la Mare-Monti o la terza corsia sull’A14, occorre fare in fretta e non pensare solo agli interessi di bottega. Anche se la Mare-Monti è un progetto tutto made in Fermano, un po’ come la scarpe (e i cappelli), vanto di questa terra diventata ricca in fretta e ora alle prese con una crisi che non molla. Anche per questo le strade sono importanti. Non solo quelle. C’è chi ipotizza anche una bella metropolitana di superficie: «Un grande progetto, di qualità sotto il profilo innovativo e ambientale, fondamentale per favorire l’osmosi tra il turismo balneare e quello degli Appennini, ma anche per ridurre tempi di percorrenza e aumentare la sicurezza», spiega il presidente della Cna Luigi Silenzi, che ha illustrato la proposta al senatore Mauro Coltorti della commissione Lavori pubblici e comunicazioni. Ma qui vanno ancora tutti in auto, anzi in “macchina”. Amandola e Montefortino sembrano lontanissime mentre il turismo verde mostra margini di crescita da grandi numeri, quest’anno è stato un assalto. E gli imprenditori si dannano l’anima per andare da Montappone (cappelli) o Monte San Pietrangeli (scarpe) al casello dell’A14 di Porto Sant’Elpidio o Civitanova.
I settori
Turismo e imprese, imprese e turismo: per ripartire si guarda qui. Fermo è settima fra le province più piccole d’Italia, eppure si fa prima a sconfinare che ad attraversarla. «Ma ora i progetti - rimarca l’assessore regionale Fabrizio Cesetti - non sono più solo sulla carta. Parliamo di un’opera strategica per la Regione, con il collegamento fra il casello dell’A14 a Porto Sant’Elpidio e la futura Lungotenna con un nuovo ponte sul Tenna per 6 milioni che verrà finanziato a breve. Poi ci sono i 5 milioni finanziati per la stessa Lungotenna e gli interventi per la variante di Molini e le opere di adduzione al futuro ospedale di Campiglione». Altri 8 milioni per l’assetto definitivo di tutta la viabilità dal casello, inaugurato nel 2011 e terminale del tratto a tre corsie dell’A14, alla Mezzina. Per cercare di facilitare i progettisti, i circa 55 km che separano la costa nord fermana da Amandola (poco più di 45 da Fermo: distanze tutt’altro che abissali) sono stati divisi in tre tronconi: dal casello di Porto Sant’Elpidio alla Mezzina; dalla Mezzina a Servigliano; da Servigliano ad Amandola. Il tratto più complicato, fra infiniti attraversamenti di centri abitati e traffico sostenuto, è il secondo. Qui il progetto è ancora da valutare.
I monti
Altro discorso per il tratto montano: stilato un piano per allargare la carreggiata e rendere più dolci le curve senza fine.

In tutto 18 km, con una larghezza della carreggiata di 10,50 metri, mezzo metro in più rispetto alle arterie normali. Un costo di 50 milioni per un’opera che ridà fiducia ai primi cittadini della zona, già piegata dal terremoto: nemmeno parlano più di Mare-Monti ma di Monti-Mare visto che i lavori, quelli veri, sono partiti da qui. Ad Amandola sono in corso quelli per la bretella e il sindaco Adolfo Marinangeli guarda speranzoso le ruspe all’opera.

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