Stronati più che Musso, il presidente del porto è arrivato all’ultimo giro. Da 52 sono rimasti 7 candidati: Acquaroli ha due nomi in pole

Il porto di Ancona
Il porto di Ancona
di Andrea Taffi
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Mercoledì 22 Settembre 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 08:18

ANCONA - Potrebbe non essere Enrico Musso il candidato più forte per il centrodestra all’ultimo giro per l’Autorità di sistema portuale Adriatico Centrale. Per un gioco di carambole e veti incrociati il nome in grande ascesa nelle ultime ore è quello di Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Marche.

A dieci mesi dalla scadenza del mandato di Giampieri, oggi presidente Assoporti, siamo alle giornate decisive per la corsa alla presidenza di Molo Santa Maria a ormai due mesi dalla fine della call del ministero.


La possibile shortlist 
Nella shortlist che Giovannini sta consultando da una settimana ci sarebbero anche l’ex presidente di Ap Messina, Garofalo, il segretario dell’Adsp Liguria orientale Di Sarcina, il commissario della Adsp Sicilia Orientale Chiovelli e, nell’ipotesi che i nomi siano 7, secondo fonti accreditate andrebbero considerati anche la docente di UniBo Greta Tellarini e il comandante della Guardia Costiera delle Marche, il contrammiraglio Enrico Moretti con poche chance per il veto posto dal governatore Acquaroli già a giugno per la nomina a commissario.

I nomi rispondono a una serie di requisiti: la legge 84 chiede ai candidati «una comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale» mentre aveva fatto discutere molto il paragrafo letto nell’interpello secondo cui «al curriculum vitae dovrà essere allegata una sintetica relazione motivazionale dalla quale si evincano gli elementi distintivi del profilo del candidato, ivi comprese le competenze trasversali, relazionali, organizzative e manageriali, nonché le aspirazioni e gli interessi professionali connessi all’incarico da svolgere e gli obiettivi che si intendono perseguire».

Un requisito sibillino che può abbracciare una pluralità di skill e, nella migliore delle ipotesi, può giustificare scelte non iper-competenti ma molto integrate nei territori.

Proprio il tema del dialogo con il territorio nelle ultime settimana sembrava essere diventato uno dei requisiti più monitorati alla luce del clima da assalto alla diligenza creatosi con l’assalto di ben 52 candidati da ogni parte d’Italia (e non). 


Le richieste del Pd
Il Pd, per restare in tema, pare abbia chiesto a Giovannini una persona capace di dialogo dopo la faticosa scelta del commissario. E lo stesso Acquaroli si è tenuto uno spettro molto ampio di scelta tra i candidati graditi con doppia e tripla uscita in caso di veti incrociati. Se a luglio il nome indiscutibile era quello di Musso, è in forte ascesa l’opzione di Massimo Stronati - presidente di Confcoop Marche e di Confcoop Lavoro e servizi nazionale, ottimi agganci al ministero per la sua attività lavorativa in ambito portuale - gli garantisce ora una figura orizzontale capace di mettere d’accordo tutti, o quasi. 


La testimone di nozze
In primis la Lega che da silenziosa mandante del siluramento di Africano si potrebbe trasformare in testimone di nozze visto che Stronati viene accreditato di un rapporto molto saldo con il sindaco di Jesi, Bacci (e ciò non farà esattamente piacere alla Mancinelli, ma questa è un’altra storia). Poi le categorie e la Camera di commercio delle Marche che in tempi non sospetti aveva puntato molto sul legame territoriale del futuro presidente. E gli altri? Forza Italia e i centristi hanno messo a disposizione Garofalo che è stato presidente a Messina ed ora è vociferato per Catania. Le altre due figure di alto profilo, Chiovelli e Di Sarcina, sono nella metà del campo sbagliato (tra Pd, M5S e Italia Viva). 


Le carte si scoprono
Ora che le carte si stanno scoprendo e ora che lo stesso governatore si è accorto che avere una figura già inserita nel sistema Marche può essere un vantaggio (la seconda opzione era l’ex direttore Interporto Marche, Paradiso, oggi in Maersk) le nebbie si stanno alzando. Si parla di un incontro tra Giovannini, Acquaroli e Marsilio tra domani e venerdì. La prossima settimana si potrebbe anche pensare alla fine di questo tormentone ormai scaduto al rango di feuilleton.

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