Le voci degli imprenditori: «L'Abruzzo non può competere con il porto di Ancona. Evitiamo lo spreco di risorse»

Le voci degli imprenditori: «L'Abruzzo non può competere con il porto di Ancona. Evitiamo lo spreco di risorse»
Le voci degli imprenditori: «L'Abruzzo non può competere con il porto di Ancona. Evitiamo lo spreco di risorse»
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Luglio 2022, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 11:22

ANCONA - Un paio di frasi pronunciate dal neo segretario dell’Authority Salvatore Minervino e riportate dal Messaggero (edizione Abruzzo) giovedì sembrano far presagire uno scivolamento dell’asse di potere verso sud.

In serie: «realtà come Pescara e Ortona, che hanno particolare bisogno, necessiteranno di più tempo e forse anche di maggiori risorse»; «probabilmente anche Vasto entrerà a far parte dell’autorità di sistema»; «il porto di Pescara, da qui ai prossimi 7-8 anni, potrà diventare un polo di attrazione per le navi commerciali e da crociera». È evidente che, da direttore marittimo dell’Abruzzo (oltre che del Molise e delle Isole Tremiti) negli ultimi due anni, Minervino conosca meglio le necessità e le problematiche dei porti di quella regione, mentre con Ancona deve ancora prendere confidenza. 


Le posizioni


E questo, inevitabilmente, inciderà.

Ma chi opera nel porto dorico, non manca di far notare che «Pescara, Ortona o Vasto non possono competere in niente con Ancona - l’osservazione di Andrea Morandi, ceo del Morandi Group -. Il ruolo del nostro porto non può essere deciso a tavolino». L’imprenditore amplia poi il ragionamento: «La preoccupazione è che vengano sprecate le risorse dove non generano molto. Siamo sicuri che investire in determinati contesti possa portare a risultati? Pescara non sarà mai alternativa ad Ancona in niente: evitiamo duplicazioni e spreco di denaro». Gabriele Virgili, presidente del Cantiere delle Marche, preferisce «aspettare qualche mese prima di dare un giudizio, così da capire come intenda muoversi l’Authority», ma rimarca come «il porto di Ancona abbia una valenza internazionale e caratteristiche che non si trovano in scali come quelli di Vasto ed Ortona, sia per capienza che per pescaggio. Abbiamo una struttura portuale ed una serie di servizi che rendono Ancona molto competitiva: è il porto più rappresentativo del centro Adriatico, non è facile spostare determinati equilibri».

Nel completare l’analisi, aggiunge: «È chiaro che, venendo dall’Abruzzo, può avere un debole per i porti di quella regione, ma aspettiamo di vederlo all’opera prima di valutare». Dribbla la polemica il presidente di Confindustria Marche, Claudio Schiavoni, che al nuovo segretario dell’Autorità portuale chiede una sola cosa: «L’importante è che la persona sia valida, come Confindustria ci aspettiamo questo. Il porto di Ancona, sotto la guida di Rodolfo Giampieri, è cresciuto e ha fatto bene - puntualizza il numero uno degli industriali marchigiani - Spero che non privilegi l’Abruzzo sulle Marche solo perché negli ultimi anni ha lavorato lì. Ovvio che, se avessero trovato una figura valida del territorio per questo incarico, sarebbe stato meglio perché già ne avrebbe conosciuto le dinamiche. Ma mi viene da pensare che forse non c’era qualcuno valido».

© RIPRODUZIONE RISERVATA