ANCONA - Come volevasi dimostrare. Le prime dichiarazioni del neo segretario generale dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centrale Salvatore Minervino dicono tutto sul capolavoro messo a punto da Regione ed Authority.
Parole testuali, affidate ad un’intervista al Messaggero (edizione Abruzzo): «Realtà come Pescara ed Ortona, che hanno particolarmente bisogno, necessiteranno certamente di più tempo e forse anche di maggiori risorse». Non basta: «Il porto di Pescara, da qui ai prossimi 7-8 anni, potrà diventare un polo di attrazione anche per le navi commerciali e le navi da crociera». Con buona pace del progetto di home port crocieristico al Molo Clementino nello scalo di Ancona. Non pago, il capitano di vascello che vien dall’Abruzzo aggiunge un altro tassello tutt’altro che trascurabile: «Probabilmente anche Vasto entrerà a far parte dell’Autorità di sistema».
Le Marche all’angolo
Un evidente sbilanciamento verso sud negli equilibri di potere dell’Authority che vede le Marche restare fuori dalla stanza dei bottoni, dal momento che né presidente, né segretario generale sono autoctoni.
Il sussulto del Pd
A vestire i panni della condottiera, la consigliera Manuela Bora, che sferra un attacco durissimo contro Palazzo Raffaello: «Il presidente Acquaroli, sempre accondiscendente verso la Meloni, ha dovuto prendere atto del superiore spessore e peso politico del governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio, accettando di cedere il ruolo chiave di segretario generale dell’Authority all’attuale comandante della direzione marittima di Pescara Minervino. Con Acquaroli - prosegue la pasionaria dem - le Marche sono diventate il vaso di coccio della destra in mezzo a tanti vasi di ferro. Marsilio è potentissimo, scaltro e ben inserito nell’ambiente romano: sta surclassando da tutti i punti di vista la debolezza del povero Acquaroli». Che ormai si limita agli auguri di buon lavoro.