Acquaroli porta tutti in ritiro all’Abbadia di Fiastra: «Pressing per la ricostruzione. Scriverò a Mattarella e Draghi per il Superbonus 110%»

Selfie di Acquaroli al ritiro all'Abbadia di Fiastra
Selfie di Acquaroli al ritiro all'Abbadia di Fiastra
di Martina Marinangeli
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Domenica 24 Ottobre 2021, 04:00

ANCONA - Il ritiro “spirituale” del centrodestra. Dopo un anno di mandato, è tempo di bilanci e la maggioranza regionale decide di tirare le somme e tracciare le linee future nientepopodimeno che all’Abbadia di Fiastra. Il governatore Francesco Acquaroli ha invitato ieri la sua squadra ad un appuntamento a metà tra un meeting politico ed una gita fuori porta, classificabile come attività di team building per rinsaldare la coalizione. I venti nazionali soffiano infatti un’aria gelida - con i leader Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Matteo Salvini (Lega) ai ferri corti ed indeboliti dai risultati alle Amministrative -, ma nelle Marche giurano tutti che, ad un anno di distanza dall’insediamento, si vada ancora d’amore e d’accordo.


La ferma consapevolezza
Una “corrispondenza d’amorosi sensi” che cela una ferma consapevolezza della maggioranza di governo: salire alla guida della Regione dopo 25 anni di centrosinistra è stata un’impresa, vietato sprecarla per frizioni interne. E così ci si ritrova in una conviviale giornata d’ottobre a parlare di politica e futuro. «Una giornata intera di studio e approfondimento – spiega la Regione in una nota –, che segue le riunioni settimanali della maggioranza che si svolgono a Palazzo Raffaello».


Il mandato al presidente
I gruppi consiliari hanno dato mandato ad Acquaroli di scrivere al presidente Mattarella ed al premier Draghi per chiedere la proroga del Superbonus 110% per le pratiche del sisma fino alla fine dello stato di emergenza. Ma si è parlato anche di sviluppo economico, politiche per l’occupazione e il lavoro, tutela dell’ambiente, nuova programmazione europea e ricostruzione. Alla “conviviale” erano presenti un po’ tutti, dagli assessori – eccetto Giorgia Latini, assente giustificata – ai consiglieri regionali, fino ai due presidenti di giunta e Consiglio (Dino Latini). 


Una storia nuova
«Dopo un anno frenetico e stracolmo di cose da fare, abbiamo deciso di prenderci qualche ora fuori dalle sedi istituzionali per fare il punto e rilanciare le sfide per continuare a scrivere tutti insieme una storia nuova per le Marche», annota Acquaroli in un post Facebook, allegando foto di gruppo da fine ritiro.

Di «confronto piacevole di impostazione politica ed istituzionale» parla il presidente del Consiglio Latini, mentre l’assessore Francesco Baldelli sottolinea «l’unità e la compattezza della squadra: andiamo avanti insieme per portare nelle Marche quel cambio di passo che ci hanno chiesto gli elettori». «Propositivi, compatti, franchi - il trittico che usa il capogruppo FdI Carlo Ciccioli - come si deve essere in una coalizione. Per lasciare alle nostre spalle l’emergenza Covid e vincere le grandi sfide che le Marche aspettano da troppi anni». 


Spingere sulle cose
Il collega della Lega Renzo Marinelli, invece, cambia l’ordine degli addendi ed il risultato non cambia: «è stato un momento positivo per confrontarci e spingere sulle cose da fare. Un buon clima ed una buona collaborazione». Insomma, comunque la si giri, le parole chiave usate dagli esponenti del centrodestra sono sempre le stesse: collaborazione, compattezza ed unità. Un mantra per esorcizzare i fantasmi delle diatribe nazionali e rimettere insieme i cocci dopo i risultati non esattamente brillanti – per usare un eufemismo – dei ballottaggi. Nelle Marche appena “conquistate” non ci si può permettere di sbagliare. Bisogna fare fronte comune ed il Ct Acquaroli - a cui molti riconoscono notevoli capacità di mediazione – riunisce i suoi giocatori in un ritiro che punta a fare squadra. 

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