Marche, in mezz’ora la pioggia di un mese: è la primavera più bagnata dal ‘61. A maggio precipitazioni quasi triple rispetto alla media

A Jesi 60 mm in appena 30’, a Macerata 90.

Marche, in mezz’ora la pioggia di un mese: è la primavera più bagnata dal ‘61
Marche, in mezz’ora la pioggia di un mese: è la primavera più bagnata dal ‘61
di Lorenzo Sconocchini
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 15:07

ANCONA Nel pomeriggio di lunedì il pluviometro installato nell’azienda agricola Trionfi Honorati, campagna alle porte di Jesi, ha raggiunto il livello di 60 millimetri in mezz’ora, quasi quanta in media ne cade in tutto il mese di giugno, secondo i dati storici del trentennio 1991-2020 (61.43 mm). E poche ore più tardi, all’ora di cena, nelle frazioni maceratesi di Sforzacosta e Villa Potenza sono caduti 90 millimetri di pioggia, sempre nell’arco di 30 minuti, secondo i dati diffusi ieri dal sindaco Sandro Parcaroli. 

 


Il tempo di un telegiornale


Nel tempo che di solito dura un telegiornale, è venuta giù quasi la stessa pioggia caduta in media nelle Marche in tutta la primavera del 2022, 101 mm appena, da farne una stagione tra le più siccitose (-47% rispetto alla serie storica) superata solo da quella del 2003 nella classifica dal 1961. Bombe d’acqua impressionanti, che hanno colpito qui e là ai quattro angoli della regione, da Fano - dove in certi tratti della statale Adriatica si circolava solo con il gommone - a Osimo, con i vicoli del centro storico trasformati in torrenti. Da Fabriano fino ad Amandola.
Mentre le Marche oggi faranno i conti per il quarto giorno consecutivo con un’allerta meteo di colore giallo per il rischio di temporali (prorogata ieri fino alla mezzanotte di oggi) le analisi del servizio Agrometeo dell’agenzia regionale Amap disegnano grafici che ribaltano decisamente la prospettiva meteo-climatica del 2022..

Se fino a qualche mese fa preoccupava ancora la carenza idrica, tanto che si pensava di replicare le ordinanze anti-spreco d’acqua firmate l’estate scorsa da molti sindaci marchigiani, questa primavera è destinata a passare agli annali come la più bagnata dal 1961 a oggi.

Il dato di maggio

Già il mese di maggio aveva stabilito un record, soprattutto per effetto del ciclone mediterraneo che tra il 16 e 17 aveva scaricato nei comuni più colpiti (record a Frontone, nell’entroterra pesarese) quasi 100 mm di pioggia in un giorno, l’equivalente di quella caduta mediamente in due mesi del 2022. Il grafico che negli studi Amap sull’andamento climatico mette a confronto mese per mese il livello della precipitazione in regione con la serie storica del trentennio 1991-2020, evidenzia che a maggio è caduta quasi il triplo della pioggia registrata nella serie storica del trentennio: 193 mm contro una media di 72,6. E anche giugno è iniziato sotto lo stesso segno della piovosità. Nei rilievi aggiornati fino a domenica scorsa, prima delle bombe d’acqua di lunedì, le precipitazioni medie mensili nelle Marche avevano già raggiunto quota 31.84 mm, la metà della media (61.43) nella serie storica trentennale. E anche allargando la prospettiva su un periodo più lungo, dal primo dicembre a domenica scorsa, il grafico della media regionale della precipitazione cumulata, registra un +174,6 mm, con un incremento del 38,4 % rispetto alla serie storica del trentennio. 


La non estate


Ma quanto durerà ancora questa “non estate”? L’ultimo bollettino meteo regionale dell’Amap segnala tempo discreto (se non bello) nella fascia costiera e medio collinare delle Marche, ma instabilità nelle aree interne almeno fino a venerdì, con possibilità di temporali. Anche per sabato si annunciano piovaschi o acquazzoni pomeridiani isolati o al più sparsi solo a sud e sull’area appenninica. Per domenica è ancora presto, ma potrebbe essere finalmente una bella giornata.

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