Il Pg: “Anche nelle Marche
si è infiltrata la criminalità”

Il Pg: “Anche nelle Marche si è infiltrata la criminalità”
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Sabato 25 Gennaio 2014, 14:19 - Ultimo aggiornamento: 17:59
ANCONA - Nelle Marche non c' criminalit organizzata in forma “strutturata” ma gli investigatori segnalano “teste di ponte collegate a 'ndrangheta e camorra” e “aggregati associativi simili a mafia”. Lo ha rilevato oggi ad Ancona il procuratore generale Vincenzo Macri, riferendo anche di segnalazioni per quanto riguarda “imprese impegnate in lavori sulla Quadrilatero e per l'allargamento dell'A14, facenti capo a personaggi campani collegati con la criminalità”.



Dando conto della situazione nel distretto, durante il suo intervento all'apertura dell'anno giudiziario, Macrì ha ribadito che “non esistono isole felici” e che “dove non c'è crimine organizzato, organizzazioni controllano il territorio usando il riciclaggio, inserendosi nel tessuto economico sano della regione e infiltrandosi negli appalti». Un segnale che il crimine si è affacciato anche nelle Marche, ha osservato Macrì, è la «cattura nella regione di latitanti e la confisca di beni mafiosi” che possono costituire “polo d'aggregazione anche attorno a collaboratori o ex collaboratori di giustizia”.



“Il dato processuale - ha precisato Macrì riferendosi all'esiguo numero di procedimenti per mafia anche per motivi di tempistica - non riflette questo quadro generale che impegna in molte indagini la locale direzione distrettuale antimafia”. Dove non c'è criminalità strutturata, ha ammonito, vi è rischio di un vuoto in cui si inseriscono organizzazioni criminali straniere (albanesi, cinesi, nigeriani, romeni) dedite a traffici di droga, riduzione in schiavitù, rapine in villa e altri crimini.

Per questo, ha concluso, “non basta colpire i terminali della criminalità perché questo porta solo a un ricambio della manovalanza”. Un accenno particolare, il magistrato lo ha rivolto al porto di Ancona “snodo di traffici illeciti”.



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