Le pensioni dei marchigiani più leggere della media italiana: «Non arrivano a 1000 euro». Il direttore regionale Inps Crudo: «Ecco la stima mensile percepita»

Percettori di Reddito e Pensione di cittadinanza nelle Marche: 11.784 negli ultimi 9 mesi

Le pensioni dei marchigiani più leggere della media italiana: «Non arrivano a 1000 euro». Il direttore regionale Inps Crudo: «Ecco la stima mensile percepita»
Le pensioni dei marchigiani più leggere della media italiana: «Non arrivano a 1000 euro». Il direttore regionale Inps Crudo: «Ecco la stima mensile percepita»
di Martina Marinangeli
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Martedì 15 Novembre 2022, 03:15

ANCONA Nelle Marche le pensioni sono più light della media nazionale ed i percettori di Reddito di cittadinanza incassano assegni più bassi qui rispetto ad altre regioni. Un quadro con evidenti criticità quello tratteggiato dal direttore regionale Inps Antonello Crudo, che fa notare come «per le pensioni si stimino ratei medi di 850 euro mensili, contro gli oltre mille euro di media nazionale, mentre per quanto concerne il Reddito, l’assegno mensile ammonta a circa 508-510 euro contro gli oltre 600 a livello nazionale». 


L’appuntamento


L’occasione per fare il punto su questi due aspetti che vedono le Marche sotto la sottile linea rossa della media italiana è stata la presentazione del 21° Rapporto annuale dell’Inps, illustrato ieri alla Facoltà di Economia della Politecnica ad Ancona dal presidente nazionale Inps Pasquale Tridico. Allargando lo zoom sulla nostra regione, il direttore Crudo ha precisato che il dato preoccupante sulle pensioni è dovuto «probabilmente anche ad una peculiarità del mondo marchigiano, poiché c’è una percentuale di lavoratori autonomi molto più alta (circa il 43%) rispetto alla media italiana (circa il 30%). Ciò fa sì che, con la minore aliquota di computo del lavoro autonomo, si abbia un impatto sull’importo». In ogni caso, i pensionati marchigiani vivono in condizioni economiche più critiche rispetto alla media delle altre regioni.

E non va meglio, si diceva, ai percettori di Reddito e Pensione di cittadinanza, che tra l’inizio dell’anno ed il 28 settembre (finestra temporale monitorata dall’Inps) sono stati 11.784 nella nostra regione.


Le verifiche


Di questi, la maggior parte tra le province di Ancona (5.890) e Macerata (4.089). Il totale delle domande arrivate nei primi nove mesi del 2022 era di 18.464 unità, ma 6.680 sono state respinte. «Abbiamo il 36-37% di domande respinte rispetto a quelle iniziali, - è ancora Crudo a delineare i contorni del sussidio nelle Marche - e ciò testimonia la bontà dei controlli dell’Istituto, allineato con la media nazionale. Anche revoche e decadenze, a parità di impegno, si stanno riducendo, perché riusciamo ad arginare il fenomeno all’origine con i nostri controlli ed un monitoraggio costante». C’è poi l’eterno punto cieco del benefit: la sua trasformazione in reale occupazione. Una criticità confermata anche da Crudo, secondo cui sarebbe «necessario fare qualche sforzo in più a livello generale» su questo aspetto. Il presidente nazionale Tridico declina poi l’argomento su una prospettiva diversa, affermando che «l’erogazione del reddito di cittadinanza ha contribuito ad aumentare la natalità e ha avuto un effetto positivo sulla mortalità è stato uno straordinario sostegno per il contrasto alla povertà». E difendendo a spada tratta la misura, ha bacchettato i critici: «Chi ha preso il reddito di cittadinanza non sta sul divano a guardare la tv ma ha continuato a lavorare». Ma dopo l’uscita di scena dei navigator (a cui non sono stati rinnovati i contratti), la strada del sussidio si fa in salita.

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