Letta ai dem: «Candidato unico oppure primarie dai toni bassi». Lunedì a Roma i candidati Curti e Mastrovincenzo. Ma chi accetterà di farsi da parte?

Enrico Letta
Enrico Letta
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Giovedì 11 Novembre 2021, 03:45

ANCONA - La bacchettata di Roma arriva nella dissimulante veste di un incontro conciliante, ma le parole diplomatiche non cambiano la sostanza: basta far volare gli stracci e lavare i panni sporchi in pubblica piazza. Se si arriva alle Primarie, che almeno siano corrette e non belligeranti. L’atavica litigiosità del Pd marchigiano è talmente nota che il segretario nazionale Enrico Letta ha preferito intervenire prima che il congresso per il dopo-Gostoli si trasformasse in una macelleria messicana. I toni avevano già iniziato ad alzarsi dopo la discesa in campo di Antonio Mastrovincenzo, in contrapposizione con la candidatura di Augusto Curti sul piatto da tempo. 


L’incontro a Roma
Così il Nazareno ha chiamato le due fazioni a raccolta per un confronto andato avanti, ieri mattina, quasi tre ore. Ad aprire le danze è stato lo stesso Letta che, in un intervento di circa 15 minuti, ha invitato i dem marchigiani a percorrere qualunque strada per arrivare ad una candidatura unitaria, anche meglio se donna, benché al momento questo identikit appaia una sorta di miraggio. Se si dovesse fallire nell’intento e, quindi, procedere con le Primarie, il segretario ha specificato che dovranno essere adottati comportamenti leali, non trasformare la consultazione in uno scontro tra ultras. Ha inoltre aggiunto che avrà un occhio di riguardo per le Marche, perché vuole che la giunta Acquaroli sia solo una parentesi nella storia politica regionale. Ad ascoltare l’intervento c’erano i tre parlamentari – Alessia Morani, Mario Morgoni e Francesco Verducci – chiamati per il loro ruolo istituzionale, il capogruppo regionale Maurizio Mangialardi, i due competitor ed una delegazione dei loro sostenitori (i consiglieri regionali Manuela Bora e Romano Carancini per Mastrovincenzo, perché autorevole e riconoscibile; il plenipotenziario del Pd ascolano Luciano Agostini ed il primo cittadino di Monte San Giusto Andrea Gentili per Curti, perché giovane e sindaco del sisma). 


Gli assenti
Tra i supproters, si è fatta notare l’assenza di Pesaro e, in particolare, del sindaco Matteo Ricci, che nei mesi ha lavorato ad un asse con Agostini.

Ma nell’Ascolano, non tutti sono entusiasti dell’apparentamento poiché la vicinanza di Ricci allontana la pattuglia dei ceriscioliani, indebolendo la posizione di Curti. 


La decisione
Dopo l’ouverture del segretario, è stata la volta degli interventi di Curti e Mastrovincenzo, a seguito dei quali Letta ha salutato i convenuti, affidando il resto dei lavori a Marco Meloni, coordinatore della segreteria nazionale. Dall’incontro si è usciti con l’indicazione del Nazareno – che ora verrà trasmessa alla presidente della commissione di garanzia Silvana Amati – di posticipare di una settimana i termini per la presentazione delle candidature, facendoli slittare presumibilmente dal 20 al 27 novembre. Lo scopo è quello di prendere tempo per verificare se ci siano ancora i margini per convergere su un nome unitario. Nel frattempo, ci saranno altre interlocuzioni, a partire dal vertice di lunedì tra Meloni, Curti e Mastrovincenzo per capire, intanto, se c’è la possibilità che uno dei due faccia un passo indietro. Improbabile. L’opzione numero due è tirare fuori dal cilindro un nome che metta tutti i dem marchigiani – o almeno la maggior parte di essi – d’accordo. Questa figura mitologica per ora non pare essere apparsa all’orizzonte.


I candidati
L’opzione numero tre è rappresentata dalle Primarie, per le quali, però, verranno definite modalità di comportamento civili. I due diretti interessati, recependo il diktat romano, si adeguano ed usano toni bassi: «Grazie a Letta e Meloni per aver organizzato questo incontro per nulla formale e molto positivo», commenta Mastrovincenzo, e Curti si accoda ai ringraziamenti aggiungendo che, «laddove non si riuscisse nel percorso auspicato, rimane comunque lo strumento delle primarie, che si svolgeranno nella massima serenità».
Martina Marinangeli
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