Costituente delle Idee-Marche day, Mancinelli e Ricci al Pd: "Trovare il candidato entro Natale"

Il segretario regionale Pd Giovanni Gostoli
Il segretario regionale Pd Giovanni Gostoli
di Emanuele Pagnanini
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Domenica 1 Dicembre 2019, 11:40
CIVITANOVA - Prima le idee, poi la coalizione, infine il candidato. Ma bisogna fare in fretta, il tempo delle chiacchiere è finito. Questa la road-map tracciata dal Pd a Civitanova nel corso della Costituente delle Idee-Marche day. Appuntamento nella sede di un coworking nella zona industriale che si è aperto alle 10 con l’assemblea dei sindaci del Pd per poi proseguire nel pomeriggio con i tavoli di lavoro tematici, sul filo comune dell’Agenda 2030, e finire on la plenaria chiusa dal segretario regionale Giovanni Gostoli.

E se i primi cittadini invitano a fare presto, chiedendo entro Natale «un nome credibile e competitivo» (ma nessuno ha fatto quello del governatore Ceriscioli, presente alla convention), il partito invece tiene a migliorare la comunicazione senza scaricare l’attuale governatore né, soprattutto, i risultati del governo regionale. Insomma, far capire che in ogni settore nelle Marche non si parte dall’anno zero ma da risultati concreti ed oggettivi. Però con l’umiltà di dire che non tutto è stato fatto o fatto bene. «Dobbiamo dare una visione per vincere le elezioni – ha spiegato Gostoli – ma con la consapevolezza che molto è stato fatto, diversi i risultati raggiunti. Dobbiamo migliorare la comunicazione. E lo facciamo proprio con appuntamenti come questo, che non è l’unico ma la tappa conclusiva di un lungo percorso in cui sono stati già fatti 40 incontri con sindacati, associazioni di categoria, mondo scolastico. Cosa che da quattro anni il Pd non faceva». In mattinata, come detto, l’arrivo dei primi cittadini. Presenti non molti ma quelli delle principali città, a partire da Ancona. Valeria Mancinelli ha invitato a fare presto il nome del candidato governatore. Sulla stessa lunghezza d’onda Matteo Ricci di Pesaro, il quale ha sottolineato anche come «purtroppo, ci sia un problema di percezione del buon lavoro fatto da Ceriscioli». Non è mancato Maurizio Mangialardi, primo cittadino di Senigallia e presidente Anci. Nel pomeriggio il lavoro delle varie commissioni: agricoltura e food economy, lavoro e impresa, istruzione, ricostruzione, welfare, parità di genere, infrastrutture, turismo e cultura, sanità. Diversi gli spunti emersi nella plenaria conclusiva, anche se molto sintetici.

Il tavolo più acceso è stato quello della ricostruzione post sisma, cui ha perso parte il senatore Mario Morgoni. Il relatore Mario Antinori ha parlato di «confronto acceso sull’ultimo decreto. Prevede più agevolazioni - ha detto - ma ancora risposte parziali sulla ricostruzione. Il Pd deve spingere sulla semplificazione normativa. Come ha sottolineato l’assessore regionale Anna Casini, per un appalto pubblico servono 16 passaggi: per un appalto pubblico post-terremoto, ce ne sono 22. Il principio guida è stato quello della legalità in ogni passaggio. Ma questa non è una terra di abusi e criminalità. Dobbiamo fare battaglia sull’autocertificazione».

Le conclusioni della giornata sono state affidate al segretario regionale del Pd, Giovanni Gostoli. «A Pesaro (ieri per chi legge, ndr) e ad Ascoli (oggi, ndr), ci sono state le manifestazioni delle sardine. Per la prima volta da 15 anni, la piazza non manda a quel paese la politica. Anzi, i giovani dicono di credere nella politica e nei buoni politici. Cogliamo questo messaggio». Il lavoro della giornata di Civitanova e quello de precedenti incontri saranno riassunti in una relazione che Gostoli presenterà venerdì alla direzione del partito. E già lì si potrebbe avere l’esatta percezione della strada da intraprendere per le Regionali. «Poi lunedì 9 ci sarà il tavolo di coalizione - ricorda il segretario regionale -. Abbiamo il vento contro ma è così da 5 anni. Noi non buttiamo via quanto fatto: 430 milioni di investimento nella sanità, risultati incoraggianti nell’agricoltura e nel turismo. Ma c’è tanto da fare, ancora. Proponiamo un Patto per le Marche, il modello è quello dell’Emilia».
 
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