Pd, per Mastrovincenzo 100 firme, l’ala Curti reclama Ceriscioli. Documento per la candidatura unitaria, il rebus Fermo

Antonio Mastrovincenzo e Augusto Curti
Antonio Mastrovincenzo e Augusto Curti
di Andrea Taffi
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Lunedì 1 Novembre 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 12:16

ANCONA - La notizia di giornata è il documento presentato dalla segretaria Pd di Falconara, Pettinelli per la candidatura unitaria al congresso regionale dem di Antonio Mastrovincenzo con 107 firme a supporto provenienti dal territorio. Segretari comunali, consiglieri comunali (tra gli altri sette di Ancona), segretari di circolo (tra gli altri, cinque di Villa Fastiggi) con poche firme da Fermo e zero da Ascoli.

Il documento ratifica ufficiosamente l’uscita allo scoperto del consigliere regionale anconetano come candidato alla segreteria Marche (l’altro molto probabile è Augusto Curti, ex sindaco di Force) anche se va ancora inquadrata la prospettiva: l’ambizione sarebbe unire ma l’idea di ricompattare sembra ormai è diventata una chimera.

Irresistibile ma irraggiungibile nonostante una nuova riunione indetta dal segretario dimissionario Gostoli e calendarizzata mercoledì. Quote molto alte e causa di beatificazione garantita in caso di miracolo.


Le questioni aperte
I veri nodi gordiani sono almeno due. Primo, la presenza delle firme di Villa Fastiggi, tra cui quella del segretario Salvatori, nel documento pro-Mastrovincenzo. Sembra traducibile con un appoggio dall’area Ceriscioli. Ma vanno registrate le critiche dalla sponda Curti che rigettano, anche sdegnosamente, l’idea. Come può Ceriscioli - è la controtesi - sostenere chi non voleva la sua candidatura (Mastrovincenzo) e chi lo ha attaccato fieramente sul Covid Hospital (Morani)? Il tutto per affondare un suo fedelissimo, tra gli ultimi ad abbandonarlo dopo la grande rinuncia verso le Regionali?


Le obiezioni legittime
Obiezioni legittime, piene di mezze verità da una parte e dall’altra. È vero che Ceriscioli diede la sua benedizione su Curti questa estate quando gli venne presentato come candidato unico. Così come è vero che a Villa Fastiggi, casa di Ceriscioli, si potrebbe sostenere Mastrovincenzo: in caso di candidatura unitaria, come dicono le firme.

Dei rapporti fiacchi tra Ceriscioli da una parte e Ricci-Mancinelli dall’altra si è già detto. Come che sia, nessuna delle due sponde ha in mano la risposta precisa alla più semplice delle domande sul punto. Ovvero: quando avete parlato con l’ex governatore per l’ultima volta e cosa vi ha detto? Agende che vanno molto a ritroso, argomenti di rimbalzo, deduzioni e sillogismi. Se c’è qualcuno che sa, se ne sta zitto giocando con gli specchi. 


La terza lettura
Una terza lettura vedrebbe Ceriscioli in attesa di eventi in vista di un congresso “aperto”. Il sindaco di Pesaro, Ricci forte dei due consiglieri regionali raccolti a settembre 2020 aveva detto questa estate una frase promettente in tema di ricuciture («L’esperienza di Luca verrà utile e sarà recuperata») ma per ora non si sono visti seguiti adeguati alla prospettiva. Quindi? Come sempre nel Pd, vale tutto e il contrario di tutto finché non suonerà il gong di fine corsa in una tradizione poco felice (ormai dura da mesi) in cui il partito vive molto di eterne suggestioni e poco di sana terra ferma. Il tempo ancora per un po’ gioca a favore della chiarezza, i prossimi giorni saranno più chiari.

 
Cosa fanno i fermani
La seconda matassa riguarda l’orientamento dei fermani con i loro voti preziosi: pochi e maledetti ma forse anche molto importanti nell’economia di un congresso così spietato. Tra settembre e ottobre si sono sfasciati assetti consolidati da una legislatura. Che non si siano schierati è un dato di fatto; che non gradiscano Curti (critica: ha fatto solo il sindaco di un piccolo comune ha poca grammatica di partito regionale) né Mastrovincenzo (obiezione: deve già fare il consigliere regionale, si era detto di puntare su candidati smarcati e senza pruriti elettorali) è un altro punto di partenza.

C’è anche chi dice (per fare paura, per alzare il prezzo?) che dal Fermano potrebbe saltare fuori un terzo candidato al congresso e questo sarebbe il massimo del minimo sulla strada che anelava alla ricucitura. Naturalmente - ci mancherebbe, come con l’area Ceriscioli - tutti sono convinti di avere in tasca Nicolai, Alessandrini e compagni. Quindi in bocca al lupo a tutti per il più grande spettacolo dell’autunno. Con il Pd Marche si va sempre sul sicuro.

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