Cresce l'occupazione: merito delle donne. Rispetto all'anno scorso nelle Marche lavorano 22.377 persone in più

Cresce l'occupazione: merito delle donne. Rispetto all'anno scorso nelle Marche lavorano 22.377 persone in più
Cresce l'occupazione: merito delle donne. Rispetto all'anno scorso nelle Marche lavorano 22.377 persone in più
di Lorenzo Sconocchini
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 13:14

ANCONA Al traino delle donne, che dimostrano una maggiore propensione a trovarsi un lavoro, cresce l’occupazione nelle Marche, salita nel terzo trimestre 2022 a quota 638. 893, con un aumento di 22.377 unità (+3,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Merito soprattutto delle donne (+24.492 nel bilancio diviso per sessi) mentre tra gli uomini gli occupati calano di 2.115 unità. Il dato emerge da un report di Cna Marche (analisi su dati Istat) che però mette in guardia dagli eccessi di ottimismo perché già da questo mese, secondo un’altra indagine di Unioncamere, le assunzioni delle imprese hanno iniziato a frenare.

 
Gli aspetti positivi dell’occupazione 2022 nelle Marche hanno tinte rosa. In un anno le donne che hanno deciso di cercare un lavoro sono state 26.541 mentre tra gli uomini la forza lavoro è calata di 1.769 unità. Anche tra i disoccupati aumenta la quota femminile. A cercare lavoro sono 25.459 donne e 20.567 uomini, con una crescita complessiva di 2.394 disoccupati di cui 2.048 donne. In crescita anche i disoccupati senza precedenti esperienze lavorative (+1.720) mentre sono in forte calo quelli che non cercano o non sono disponibili a lavorare (-22.472).
L’analisi del Centro Studi Cna Marche evidenzia come gli occupati aumentino nell’industria (+4,7%), nelle costruzioni (+6,1) e nei servizi (+3,8) mentre crollano in agricoltura (-11,3).

I dati di Excelsior Unioncamere

«A raffreddare gli entusiasmi - ricorda però il presidente Cna Marche Paolo Silenzi - ci pensano i dati Excelsior Unioncamere che certificano, per le imprese della nostra regione, un calo delle entrate di lavoratori in azienda dell’11,1% tra dicembre e febbraio del prossimo anno. In tre mesi sono previste 30.550 assunzioni rispetto alle 34.360 dello stesso periodo di un anno fa. Nel mese di dicembre le entrate previste saranno 7.410 (-1,1%). Entrate destinate per quasi la metà a restare sulla carta. A causa della difficile reperibilità dei profili professionali richiesti». A frenare le nuove assunzioni contribuiscono gli elementi di incertezza economica dovuti ai costi energetici, alla crescente inflazione e all’aumento del costo del denaro. «Le imprese preferiscono aspettare, rinviando a tempi migliori investimenti e assunzioni - è l’analisi di Silenzi -. Ci auguriamo che nel 2023 le tensioni sui mercati si raffreddino anche grazie agli interventi del Governo e dell’Europa, scongiurando i rischi di recessione».
 

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