Occupazione Marche, crollo delle assunzioni con il coronavirus: -56%. Turismo, ristorazione e commercio i settori più colpiti

Occupazione Marche, crollo delle assunzioni con il coronavirus: -56%. Turismo, ristorazione e commercio i settori più colpiti
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Martedì 13 Ottobre 2020, 17:55

ANCONA - Grido di allarme della Cgil. Nelle Marche il Covid ha causato il tonfo dell'occupazione nel periodo aprile-giugno: -56% di nuove assunzioni. Commercio, turismo e ristorazione, i settori più colpiti. Crollo dei contratti a termine, in somministrazione ed apprendistato.

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Secondo i dati dell'Osservatorio sul precariato dell'Inps, elaborati dall'Ires Cgil Marche, nel secondo trimestre del 2020, nel pieno dell'ondata pandemica, le aziende marchigiane hanno assunto 29.327 persone, quasi 38mila in meno circa rispetto allo stesso periodo del 2019. Le tipologie contrattuali che registrano la maggiore perdita sono quelle a termine e precarie, passando da 24.236 del 2019 a 9.461 del 2020 con una diminuzione del 61%: contratti di apprendistato 1.256 nel secondo semestre 2020 (-64,4%); contratti stagionali 6.766 nel secondo semestre 2020 (-44,3%); assunzioni in somministrazione 2.942 secondo semestre del 2020 (-62,2%); assunzioni con contratto 6.229 secondo semestre 2020 (-53,2%). Infine, le assunzioni a tempo indeterminato subiscono un crollo (-54,5%), passando dalle 5.881 del 2019 a 2.673 del 2020.

Tra i settori economici e produttivi, quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche vede una diminuzione di assunzioni pari al 62,2% (7.819 in meno); il settore manifatturiero, energia gas acqua e rifiuti segna un calo delle assunzioni pari al 59,9% (quasi 6.000 in meno); commercio, turismo, alberghi, ristorazione -18mila assunzioni pari al 56,4%.

Le cessazioni, invece, risentendo del blocco dei licenziamenti, sono state 27.399, il 41,2% in meno rispetto al secondo trimestre del 2019. Per questo, il saldo assunzioni-cessazioni del secondo trimestre risulta positivo nel complesso (+1.928), ma fa registrare un valore inferiore a quello degli anni precedenti: 22.117 nel 2018 e 20.355 nel 2019. I saldi sono negativi per tutte le tipologie contrattuali, ad accezione dell'apprendistato (+539) e dei contratti stagionali (+5.383).

Sul totale delle nuove assunzioni, quelle a tempo indeterminato sono una quota molto ridotta (9,1%), la Regione Marche è ultima per l'incidenza dei contratti a tempo indeterminato tra i nuovi rapporti di lavoro; la tipologia contrattuale maggiormente presente è il contratto a termine (32,3%), seguita dal contratto intermittente (21,2%) con le Marche che risultano essere la prima in Italia per la più alta incidenza di quest'ultima tipologia contrattuale: 21,2% contro la media nazionale del 9,4%.

«L'auspicio è che non ci sia una seconda ondata dell'epidemia perché gli effetti potrebbero essere molto più forti sul piano dell'occupazione; per questo va riformato il sistema degli ammortizzatori al più presto, utilizzando anche le risorse europee, perché non possiamo permetterci che nessuno resti senza tutele», il commento del segretario regionale Cgil Marche, Giuseppe Santarelli.

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