Nomina dei Grandi elettori: Acquaroli, Latini e Mangialardi. Il giallo della scheda bianca. «Erano due, si deve rivotare»

Dai banchi della minoranza un voto va al centrodestra e Ruggeri (M5S) non ci sta

Il Quirinale
Il Quirinale
di Martina Marinangeli
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Giovedì 13 Gennaio 2022, 04:50

ANCONA - All’apparenza, una votazione netta e pulita. I grandi elettori in rappresentanza delle Marche che a fine gennaio prenderanno la via della Capitale per eleggere il nuovo Capo dello Stato sono esattamente quelli che ci si aspetterebbe: i presidenti di giunta e consiglio, Francesco Acquaroli e Dino Latini, ed il capogruppo del più numeroso partito di opposizione, il dem Maurizio Mangialardi. Ma raramente le votazioni segrete – come in questo caso – filano lisce a Palazzo Leopardi, e la seduta di ieri non ha fatto eccezione. 

La sorpresa
Dai banchi delle minoranze un voto è andato al centrodestra ed i retroscena su chi potesse essere il “franco tiratore” si sono rincorsi per tutta la giornata. Un ginepraio politico a cui ha contribuito il fatto che i consiglieri si siano espressi in maniera telematica - dal momento che la seduta era sia in presenza che da remoto - e sul giallo delle schede bianche (ne vengono annunciate due ma ne risulta solo una), la capogruppo 5 stelle Marta Ruggeri ha anche richiesto che si andasse a nuova votazione. Ma procediamo con ordine. Il pallottoliere ha riportato il seguente risultato: 12 voti per Acquaroli, nove per Latini e otto per Mangialardi. 


La conta
In un’assise in cui il centrodestra esprime 20 consiglieri votanti (compreso governatore) e la minoranza 11, è evidente che i conti non tornino: per raggiungere quota 21 (i 12 d Acquaroli più i nove di Latini) è matematico che qualche membro delle opposizioni abbia votato con la maggioranza. Parte subito il tam tam di palazzo per capire come siano andate le cose e nel frattempo vanno avanti i lavori d’aula, stoppati dall’intervento di Ruggeri che, consultato l’esito della votazione, ha tuonato: «C’è un dato politico che emerge. Le nostre schede bianche (la sua e quella della collega pentastellata Simone Lupini, ndr) non risultano a sistema. Serve un riconteggio ed una verifica per far chiarezza.

Non posso assicurare che erano due perché una è stata votata dalla mia collega, ma la mia di certo deve esserci. Adesso interverrà la collega Lupini per chiarire la propria posizione perché io non posso parlare a nome di tutti». L’altra consigliera grillina, tuttavia, non ha preso parola. L’intervento innesca un acceso dibattito in aula, con il capogruppo FdI Carlo Ciccioli che osserva come «sarebbe da censura entrare nel merito dei singoli voti, dal momento che sono segreti», mentre il Pd dà manforte alla capogruppo 5 stelle affinché si faccia luce sulla questione. A riportare ordine ci pensa Latini: «abbiamo chiesto alla società esterna (che si occupa del servizio per la votazione telematica, ndr) di verificare e farci avere l’esito». La seduta viene sospesa e la conferenza dei capigruppo si riunisce in un acceso confronto per mettere un punto alla questione.


La situazione 
Dall’analisi della votazione emerge come, su 31 consiglieri aventi diritto al voto, erano presenti in 30 (Luca Santarelli, Rinasci Marche, non è riuscito a collegarsi per la votazione) e 29 hanno espresso un voto per i candidati. Dunque una sola scheda bianca, anziché le due annunciate dalle 5 stelle. Cosa che ha dato adito alle più disparate ricostruzioni: la più gettonata vedrebbe nella Lupini la consigliera di minoranza andata ad ingrossare le fila della maggioranza votando per Acquaroli. Qualcuno punta il dito contro Ruggeri, vedendo nel suo intervento in aula come un modo per mascherare il voto reale. C’è poi chi ci vede lo zampino del Pd, magari qualche consigliere scontento della scelta di Mangialardi come grande elettore. Ma quest’ultima ipotesi appare la meno probabile. Ruggeri non ci sta: «Perché non hanno applicato, come da me richiesto, l’articolo 68 del regolamento secondo cui il presidente, qualora rilevi irregolarità nel corso delle operazioni di voto, senza dar luogo a dibattito, annulla la votazione e ne dispone l’immediata ripetizione?». To be continued (?) 

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