Calzaturiero a rischio: «Moratoria sui debiti, Cig e il taglio dell’Iva». Il pressing di imprenditori e camera di commercio Marche sul Governo

Il presidente di Camera Commercio Marche Gino Sabatini
Il presidente di Camera Commercio Marche Gino Sabatini
di Massimiliano Viti
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Lunedì 14 Marzo 2022, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 15:21

MILANO - Nel diritto si parla di danno emergente e lucro cessante per definire le ripercussioni attuali e future di un atto illecito subito. Una definizione che calza a pennello, scusate il gioco di parole, con la calzatura marchigiana danneggiata dall’invasione della Russia all’Ucraina. Calzatura marchigiana che ieri ha presentato alle istituzioni le azioni-tampone nel corso del talk “Aggiustare la rotta” che si è svolto al Micam Milano, la fiera internazionale della scarpa che chiuderà i battenti domani. Incontro moderato dal Direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi.

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L'intervento di Gino Sabatini al talk al Micam coordinato da Giancarlo Laurenzi, direttore del Corriere Adriatico


Le richieste
Per Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici, le misure di sostegno sono: cig a zero costi per le imprese, come fu per la “cassa covid”, e ristori per le aziende che non possono consegnare le merci pronte.

Un elenco più corposo lo ha snocciolato il presidente di Camera Commercio Marche Gino Sabatini: riduzione dell’Iva per facilitare i consumi in Italia; Cig in deroga per salvaguardare gli addetti; riattivare la moratoria anche per debiti tributari; ristori sulle calzature invendute. Cosa farà la Camera di Commercio? «Contribuirà con 1,5 milioni ad affiancare la Regione per intervenire sul debito delle imprese e aumenterà da 2,5 a 4mila euro i voucher aziendali per favorire l’export. Sono sicuro che resteremo in piedi dopo la crisi, il Covid e la guerra» ha concluso Sabatini.


La politica
Il viceministro dello sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin ha storto il naso sulla riduzione dell’Iva, al contrario che sulla richiesta di cassa integrazione che «è un percorso da fare», mentre ha dato per scontata la proroga della moratoria dal 30 giugno al 31 dicembre. «Se torniamo ai blocchi Est-Ovest, la strategia delle imprese va ripensata. Si aprono nuove opportunità di mercato: America latina, Asia e Africa» ha detto Carlo Ferro, presidente Ice. Inflazione, rincaro dei costi dei materiali sono scenari preoccupanti. E per mitigarli, Andrea Prete, presidente Unioncamere, pensa di attingere fondi da quelli stanziati per il Pnrr. La priorità principale per tamponare (almeno) l’emergenza è dare ossigeno alle imprese, che hanno la spia della liquidità accesa. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha auspicato che il taglio dell’Iva «non venga escluso a priori, perché è una delle soluzioni che, nell’immediato, può assicurare una boccata d’ossigeno agli imprenditori. Non possiamo continuare ad indebitare le aziende». Più caustico l’assessore regionale al Bilancio Guido Castelli che alle banche ha detto: «Se ci siete battete un colpo», con l’Europa che «deve intervenire sulla speculazione» mentre l’Italia dovrebbe includere le Marche tra le regioni che beneficiano dello sconto Sud. Sempre sulla questione credito, Paolo Mariani, direttore Confidi, ha enfatizzato il ruolo del fondo centrale di garanzia che potrebbe «trasformare il credito delle imprese in un finanziamento». Empatica Annarita Pilotti che si è commossa parlando del dramma umanitario dei suoi clienti-amici ucraini (la sua famiglia ne accoglierà 6 che arriveranno con un autobus in queste ore). 


Gli strumenti
Lady Loriblu ha bacchettato i suoi colleghi per la scarsa presenza all’incontro, rimarcando come Cig e moratorie siano le misure più urgenti. «Le sanzioni occidentali verso la Russia si ritorceranno contro di noi come è accaduto nel 2014 quando chiusero diverse imprese. Fra 1 o 2 anni lo vedremo». Last but not least, l’imprenditrice Francesca Orlandi, presidente dell’azienda speciale Linea ha parlato di futuro: innovazione tecnologica per accrescere l’efficienza produttiva con la sfida regina del distretto marchigiano: «Il ricambio generazionale. Stiamo rimanendo senza manodopera». L’invasione della Russia, con le sue conseguenze, rischia di far dimenticare alcune necessità della calzatura marchigiana.

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