ANCONA - Marco Lazzeri, responsabile dell’aera meteorologica della Protezione civile marchigiana, cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi giorni?
«Nel weekend no, ma poi lunedì è probabile che ci siano precipitazioni a carattere temporalesco. Speriamo che non sia come l’ultima volta, quando sembrava dovesse piovere ed invece non ha fatto neanche una goccia».
Speriamo anche che la pioggia non si presenti con fenomeni estremi come quelli a cui ormai il meteo ci sta abituando.
«Questo in effetti è da vedere.
Una situazione così siccitosa come quella che stiamo vivendo rientra nella norma?
«Anche in passato, come ad esempio nel 2016 e nel 2017, il problema c’è stato. Questa estate ha visto pochissime precipitazioni, ma il problema della siccità si crea nella stagione autunnale. Andando indietro nei mesi, solo gennaio e febbraio hanno dato il loro contributo in termini di precipitazioni, ma non in quantità sufficienti a garantire un buon serbatoio idrico. Settembre è rientrato nella media ed ottobre è stato un po’ più piovoso nelle aree montane, ma poi novembre si è presentato come piuttosto secco e da marzo i livelli di precipitazione sono stati sotto la media».
L’impressione è che, ormai da qualche anno, si stia andando verso stagioni sempre più siccitose: conferma?
«Sì è vero. L’andamento è questo, ed è caratterizzato soprattutto da estati molto calde».
Quali potrebbero essere le ragioni?
«Sono probabilmente gli effetti del riscaldamento globale perché si vengono a creare questi anticicloni molto stabili e duraturi nel tempo. Quest’anno in particolare, c’è stata un’importante incidenza dell’anticiclone con aria sub sahariana che ha alzato ancora di più le temperature».
Oltre al riscaldamento globale, individua altre possibili cause?
«A questo si aggiunge la presenza di masse d’aria fredda che viaggiano dai Poli verso l’Equatore e, nello scendere, si estendono in latitudine, cosa che da noi porta flussi sud occidentali: interagendo con le montagne ad ovest, creano venti molto caldi».
Questo weekend andiamo incontro ad un ritorno delle alte temperature registrate la scorsa settimana?
«C’è già una situazione di alta pressione, ma tutto sommato le temperature non dovrebbero alzarsi di molti gradi».
Niente picchi da 40 gradi, dunque?
«Non dovremmo raggiungere le vette della settimana scorsa, ma registreremo due o tre gradi in più rispetto alla temperatura di oggi (ieri, ndr). Poi, lunedì, prima dell’arrivo dell’aria più fresca che porterà i temporali, le minime risentiranno degli effetti dei venti di caduta delle montagne di cui parlavo, perché lo schema si ripete».
Qual è lo schema?
«Arriva la perturbazione, i flussi diventano occidentali e, quando passano al suolo, arriva anche la ventilazione da nord, dunque le temperature calano».