Meloni, Salvini e Tajani per Silvetti sindaco: «Governo e Regione filiera che funziona. Manca solo Ancona»

Meloni, Salvini e Tajani per Silvetti sindaco: «Governo e Regione filiera che funziona. Manca solo Ancona»
Meloni, Salvini e Tajani per Silvetti sindaco: «Governo e Regione filiera che funziona. Manca solo Ancona»
di Martina Marinangeli
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Martedì 9 Maggio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 15:18

ANCONA - Ritorna nel luogo in cui tutto è iniziato. In quella stessa Piazza Roma, nel cuore di Ancona, dove il 23 agosto 2022 aveva avviato la campagna elettorale che l’ha poi portata a guidare Palazzo Chigi. «L’inizio di questa incredibile avventura della mia vita», dice. Ieri è tornata da Presidente del Consiglio - «la prima manifestazione di piazza che faccio da quando sono premier», ci tiene a precisare - questa volta per lanciare la volata a Daniele Silvetti, candidato sindaco di un centrodestra che dopo oltre 30 anni cerca di espugnare il capoluogo dorico, storica roccaforte rossa. È lei, Giorgia Meloni - ieri accompagnata dai due vicepresidenti Matteo Salvini e Antonio Tajani, e dal senatore Antonio De Poli dell’Udc - che continua a guardare alle Marche come un «modello di buon governo» e punta dritta sul capoluogo. «Noi qui abbiamo iniziato un lavoro: Regione Marche, Governo nazionale. Questa filiera lavora bene: ci manca solo una cosa». Il riferimento ovvio è al Comune. E ci pensa una piazza gremita a completare la frase al grido di «Silvetti sindaco». «Abbiamo candidato la persona migliore che avremmo potuto candidare per Ancona - prosegue la premier - conosco Daniele da qualche decennio: una persona capace, competente, concreta, con le idee chiare e una visione da realizzare per questa città». Vestita in un total blu molto istituzionale, arringa però la folla con la verve di una leader di partito e le ovazioni di pubblico sono tutte per lei. È l’ultima dei big ad arrivare in una città blindata dalle forze dell’ordine e a salire sul palco, introdotta come tutti dall’attore Pino Insegno.


L’esperienza

E inizia il suo intervento proprio riavvolgendo il nastro a quel 23 agosto: «Quando abbiamo deciso di aprire la campagna elettorale qui, lo abbiamo fatto per tributare il riconoscimento di un’esperienza di governo del centrodestra a guida Fratelli d’Italia che ci stava dando grandi soddisfazioni.

L’esperienza della Regione Marche guidata da Francesco Acquaroli», il plauso al suo fedelissimo. Ricorda poi i dati «record del 2022 sul turismo, ottenuti anche grazie a Silvetti che ha fatto uno straordinario lavoro sulla riviera del Conero» e i 400 milioni inseriti nella Legge di Bilancio per il post-alluvione «a dimostrazione del ruolo che riconosciamo a questo territorio». Tocca anche i temi caldi che mettono il Governo sul banco di prova: dal Superbonus (tra il pubblico qualcuno mostra un cartello con la scritta «Sedotti con i crediti e abbandonati con i debiti. Esodati del Superbonus») al taglio sulle accise, passando per le riforme costituzionali. Spiegando le posizioni di Palazzo Chigi e ricordando che «lavoriamo con un orizzonte di 5 anni». 

Le infrastrutture

E si lavora anche sulle Marche: «Una regione - sottolinea la premier - al centro dell’Italia eppure isolata. Le Marche sono le uniche in Europa ad avere a pochi chilometri di distanza porto, interporto e aeroporto. Un hub eccezionale della logistica. Eppure a chi c’è stato prima non era venuto in mente che “forse potremmo collegarli”» Ironizza. «Abbiamo lavorato sull’aeroporto, sull’autostrada, sulla ferrovia. E dobbiamo lavorare sul porto». Un tema, quello delle infrastrutture da potenziare in una regione afflitta da isolamento cronico, che viene ampliato dal ministro competente Matteo Salvini. Il quale fa sapere che «entro giugno inviterò al ministero il governatore, il presidente dell’Autorità portuale e il nuovo sindaco per parlare del progetto di sviluppo del porto». La famosa piattaforma per allontanare dalla città l’attracco dei traghetti. Dal mare ci si sposta poi sulle rotaie: quelle a binario unico della Orte-Falconara che si punta a raddoppiare. Il ministro aggiorna la road map: per il lotto 2 tra Genga e Serra San Quirico «entro maggio verrà approvato il progetto dal Consiglio superiore dei lavori pubblici ed entro giugno faremo la gara per far partire i lavori, mettendo 621 milioni di euro». Il ministro degli Esteri Tajani, di Forza Italia, benedice la candidatura del compagno di partito Silvetti ricordando che «può contare sul sostegno di un grande combattente, Silvio Berlusconi, che manda i suoi saluti». Mentre parla, un gruppo di contestatori iniziano a manifestare a lato di Piazza Roma e proseguono con i cori durante tutti gli interventi. «Ci ricordano che siamo dalla parte giusta». La chiosa va alla premier.

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