Droni, ruspe e i sub: tutti cercano Mattia. Sommozzatori e strumenti hi-tech per trovare il bimbo di 8 anni. Trovati i resti della felpa

Droni, ruspe e i sub: tutti cercano Mattia. Sommozzatori e strumenti hi-tech per trovare il bimbo di 8 anni. Trovati i resti della felpa
Droni, ruspe e i sub: tutti cercano Mattia. Sommozzatori e strumenti hi-tech per trovare il bimbo di 8 anni. Trovati i resti della felpa
di Stefano Rispoli
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Lunedì 19 Settembre 2022, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 20:10

Si scava, di giorno e di notte. Con le ruspe, con le mani. Le ricerche vanno avanti ormai da 72 ore, a terra e in cielo, con gli elicotteri e sofisticati droni in grado di mappare l’alveo del Nevola scattando fotogrammetrie ad altissima risoluzione. Ma Brunella Chiù e il piccolo Mattia ancora non si trovano. Di loro, ci sono solo tracce: pezzi della carrozzeria della Bmw guidata dalla 56enne di Barbara, travolta dal fiume in piena in Contrada Coste, rinvenuti a Burello di Ostra, a 6 km dalla sua abitazione, da cui scappava con la figlia Noemi, 17 anni, trovata cadavere in quella zona. E frammenti della felpa che indossava Mattia Luconi, 8 anni, trascinato via dal fiume lungo la Sp12, tra Corinaldo e San Lorenzo in Campo, sotto gli occhi della mamma Silvia Mereu: la farmacista è stata trovata, ferita e sotto choc, la sera stessa dell’alluvione vicino alla sua Mercedes, a circa un km dal punto d’impatto. Sopravvissuta per miracolo.  


L’attività 


Le ricerche sono concentrate in due punti tra la zona del molino Mariani e quella del fosso Volpara, nel territorio di Castelleone di Suasa. All’opera ci sono oltre 100 uomini del Soccorso Alpino e Speleologico, arrivati da 8 regioni diverse anche con i piloti dei droni e 42 vigili del fuoco giunti pure dall’Emilia e dalla Lombardia, coordinati dall’Ucl (Unità di comando locale) allestita nei pressi del cimitero di Barbara. In campo anche i pompieri sommozzatori (insieme a quelli dei carabinieri), elicotteristi, fluviali del Saf, specialisti del Tas (Topografia applicata al soccorso) e cinofili, con i cani molecolari che scandagliano le aree da cui i mezzi di movimento terra rimuovono delicatamente tronchi e detriti per effettuare ricerche più puntuali. «Stiamo perlustrando il bacino idrografico del Nevola con le tecnologie più avanzate, in collaborazione con il Soccorso Alpino e Speleologico e la Protezione civile - spiega l’ingegner Massimo Carducci, coordinatore del nucleo finalizzato alla ricerca dei dispersi -.

I nostri sommozzatori e quelli dell’Arma dei carabinieri stamattina (ieri, ndr) hanno sorvolato l’intero bacino per definire la strategia di ricerca sulla base della planimetria e degli ultimi avvistamenti. Tutta l’area è stata tracciata, con evidenza informatica, di giorno e di notte, in modo da evitare zone d’ombra». E oggi arriveranno i rinforzi: il nucleo sommozzatori della Guardia di finanza e i Pompieri Senza Frontiere, unità cinofile specializzate da San Marino. Le ricerche sono complicatissime, sia per l’enorme quantità di fango che ha invaso le campagne di Barbara, sia per la vastità dell’area interessata. 

Nevola al setaccio


Palmo a palmo, viene setacciato l’intero Nevola, nella speranza di ritrovare Brunella e il piccolo Mattia. Preziosa è l’attività dei vigili del fuoco dronisti del Sapr. «Abbiamo 3 squadre in azione, una su Barbara per la ricerca dei dispersi e due su Cantiano per i rilievi dell’alluvione - ci spiega uno degli specialisti in campo -. Con i nostri droni dotati di fari e sensori termini creiamo mappature sovrapponibili con quelle precedenti. Tutti i dati vengono poi analizzati dai colleghi del Tas che coordinano l’attività dei soccorritori». Come ha spiegato l’assessore Stefano Aguzzi, sono oltre mille le persone impegnate nell’emergenza nelle Marche, tra vigili del fuoco, forze dell’ordine e protezione civile e 900 sono gli interventi compiuti da 350 pompieri, al lavoro da 3 giorni nelle terre alluvionate, di cui 250 nella provincia di Ancona e 100 in quella di Pesaro. 
 

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