Porto Recanati, la Lega: ci hanno chiamato gli immigrati per bene dell'Hotel House

Salvini contestato all'Hotel Hiuse (foto De Marco)
Salvini contestato all'Hotel Hiuse (foto De Marco)
di Simone Ronchi
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Mercoledì 29 Aprile 2015, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 11:59
PORTO RECANATI – Un muro di immigrati ha bloccato lunedì il sopralluogo di Matteo Salvini, ma nonostante il “non si passa” davanti al palazzone multietnico la Lega insiste: «Sono stati gli extracomunitari in regola, come alcuni senegalesi, a chiamarci e a chiedere aiuto». Un concetto rimarcato dal segretario ed eurodeputato leghista, che ieri a Strasburgo ha commentato pesantemente le contestazioni ricevute nelle Marche durante il tour preelettorale. «In un Paese democratico non si deve fare campagna elettorale con la polizia e i carabinieri – ha detto Salvini, chiedendo l’intervento del Ministro Alfano - Non sono contestatori, sono delinquenti».



Sulla visita all’Hotel House va detto che il leader leghista non ha fatto nulla per evitare la dura contestazione e la tensione. Poche ore prima dell’arrivo il leader della Lega ha surriscaldato gli animi, dichiarando che «il palazzo va raso al suolo».



L'sos degli immigrati. Gli esponenti leghisti delle Marche tornano intanto sulla vicenda Hotel House. «Da fine agosto 2014 siamo in contatto con famiglie per bene del palazzo -- sostiene il coordinatore provinciale della Lega Luigi Zura Puntaroni - Siamo stati chiamati dalla portineria dell’Hotel House e poi abbiamo parlato con un gruppo di senegalesi e con altre persone. Ci hanno spiegato i problemi, sottolineando nel condominio abitano 100 famiglie in regola, che non resistono più nelle condizioni di invivibilità attuale. Ci sono laureati, persone che pagano le tasse e hanno un lavoro. Qualcuno di loro parlava con le lacrime agli occhi. Ci siamo attivati, è stata fatta una conferenza, abbiamo interessato istituzioni e professionisti. Sembrerà paradossale, ma questa gente si è rivolta alla Lega perché Comune e Regione in 10 anni non hanno affrontato la questione. Oltre alla sicurezza mancano interventi e servizi, come l’asfaltatura del piazzale o il bus per i bambini che vanno a scuola». A marzo la Lega ha manifestato davanti al Comune contro il sindaco di Porto Recanati Sabrina Montali, accusandola di scarso impegno sulla piaga sociale Hotel House.



Il sindaco Montali. Secco l’intervento del primo cittadino. «L’Hotel House non è uno spot elettorale - tuona Sabrina Montali - la Lega e Salvini alimentano tensioni e parlano alla pancia degli italiani. La mia presenza lunedì davanti al palazzo testimonia che siamo vicini ad una comunità di 2.000 residenti che si vuole integrare – prosegue il sindaco del Pd -, anche se va fatta una distinzione fra malfattori e persone per bene. All’Hotel House vivono 450 minori, siamo loro vicini con iniziative concrete. Ci sono i nostri sportelli aperti nel residence. Abbiamo sanato situazioni di degrado e determinato condizioni di decoro. Con le forze dell’ordine stiamo predisponendo controlli, per individuare chi risiede legalmente e chi deve andare via. E’ stato nominato un amministratore giudiziario, per il recupero delle quote condominiali e per il ripristino di condizioni di vivibilità. La parte buona dell’Hotel House vuole il rispetto delle regole. La nostra presenza è fattiva e quotidiana».



Il senatore Pd Morgoni. «Salvini è venuto per fare lo sciacallo sulla pelle degli immigrati e per cercare l’incidente – commenta il senatore Pd Mario Morgoni, che ha capeggiato il presidio Pd davanti al palazzo, affiancato da Cgil e Cisl -. Nessuno esponente del Pd ha però impedito la visita leghista al condominio».