Fazzini, il signore del meteo dei Mondiali di sci: «Ma adesso sogno la Formula uno»

Fazzini, il signore del meteo dei Mondiali di sci: «Ma adesso sogno la Formula uno»
Fazzini, il signore del meteo dei Mondiali di sci: «Ma adesso sogno la Formula uno»
di Andrea Taffi
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Martedì 9 Febbraio 2021, 08:45

Come inizio non c’è male. La combinata alpina femminile in programma ieri è stata rinviata causa neve. Domenica, (sempre causa meteo) erano state invertite le prove di SuperG e Slalom quando durante la cerimonia ufficiale era in corso una forte nevicata. E ieri sera è stato rinviato il Superg maschile in calendario oggi alle 13: se va bene, si farà a giovedì. Quando Massimiliano Fazzini ha accettato l’incarico di previsore meteo per i mondiali di sci di Cortina 2021 non pensava certo di trovarsi difronte a una perturbazione micidiale che avrebbe costretto gli organizzatori a spostare, pronti-via, subito quattro gare nella prima parte del calendario della rassegna iridata. 

Tra due università

Ma Fazzini, marchigianissimo di San Benedetto che si divide tra le università di Camerino e di Chieti-Pescara, ormai conosce abbastanza bene la belva: è consulente di Cortina per le gare di Coppa del Mondo ormai da anni. «Una cosa del genere l’ho vista solo a gennaio del 2014.

Tre metri in cima e due sotto. E continuava a nevicare. Solo che lì avevamo due gare». Qui invece in 13 giorni, ora ridotti a 12, le medaglie d’oro da affidare sono 10, con più gare. Una situazione estrema. «Avevamo 300 uomini oggi (ieri per chi legge, ndr) in quota, 300 uomini che rimettono a posto la pista. La neve era molto bagnata e si presentavano problemi di tenuta del fondo. Siamo stati fermi perché i vertici della Federazione internazionale hanno capito e hanno detto di restare fermi. Sono ex atleti, conoscono cosa significa ragionare con questa incertezza».

Facile dire incertezza

Ma è anche facile dire incertezza. Fazzini che si è specializzato proprio in climatologia alpina e polare, racconta la sua giornata. «Per domani (oggi, ndr) siamo riusciti a rimettere in piedi solo il SuperG femminile. Tra l’una e le tre di pomeriggio abbiamo provocato con elicotteri e microcariche 16 distacchi di valanghe, poi dopo aver bonificato ogni canalino i gattisti hanno arato 4 chilometri di neve. Uno sforzo impressionante: io oltre alle prove di Coppa del Mondo, ho fatto due mondiali di fondo, le Olimpiadi di Torino. Di competizioni di alto livello ne ho vista qualcuna: questa è gente tostissima».

Lo sci sin da piccolo

Fazzini, avvezzo alle piste da sci sin da quanto era ragazzino, racconta di essere entrato nel giro dello sci di alto livello quando era consulente del Corpo forestale dello Stato e Meteomont. Ai vertici di Meteomont arrivò una richiesta di collaborazione dagli organizzatori della prova di Coppa del mondo. «E quelli dissero: veramente abbiamo un climatologo e nivologo». Sono passati 12 anni e Fazzini è diventato l’aruspice degli alti venti dello sci italiano di alto livello: l’uomo che dice se si può scendere dal cancelletto del via oppure se è meglio rimanere in albergo. «Io non faccio fatica fisica ma psicologica - racconta - mi piace la meteorologia sportiva. Un ruolo che si porta dietro un rischio enorme: ho fatto anche il Giro d’Italia. Se non prevedi che sullo Stelvio si abbatte una bufera perché pensavi che arrivasse due ore dopo è un prolema mica da niente. Non puoi sbagliare. Questa è la mia sfida». In realtà, nel cassetto di Fazzini ci sarebbe spazio per un altro sogno: diventare il climatologo della Ferrari: «I bolidi di Formula 1 hanno dei sensori 4.0 che per ogni millesimo di secondo sono in grado di capire se a distanza di un metro piove o no». Le ricadute sulla gara sono evidenti: «Se hai un sensore del genere che ti fa vedere come alla curva 7 inizia a piovere e il fondo diventa bagnato, chiamare il pilota ai box per mettere le gomme intermedie ti può far guadagnare preziosi secondi per vincere la gara. C’è un’estremizzazione della meteorologia incredibile». Intanto Fazzini stasera ridarà un’occhiata alle Tofane. Sospira. «L’ansia mi divora. Ogni volta c’è da perdere un anno di vita qui. Se sbagli paghi e perdi di reputazione: diventi uno che non ci becca. Chi me lo fa fare? La passione che è più forte dell’ansia».

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