ATENE - La Macroregione Adriatico-Ionica non soltanto comporter i benenefici della cooperazione transfrontaliera sul piano economico, ma contribuir alla stabilit dell'area balcanica nella prospettiva
di un progressivo ingresso di tutti i suoi Paesi nell'Unione europea, e dunque di un generale
adeguamento delle norme agli standard europei. A sottolinearlo è la viceministro degli esteri Marta
Dassù, a margine della conferenza sulla strategia europea per la macroregione che si conclude oggi
ad Atene. Per l'Albania in particolare, l'Italia ritiene che si potrà prevedere lo status di candidato
entro il 2014, ricorda la viceministro, e ciò vuol dire un'accettazione degli standard europei, dalle
norme in materia di corruzione al regolamento del mercato energetico.
Esiste infatti "un potere trasformativo della Ue", osserva, che agisce in un Paese quando vi si apre
una prospettiva di ingresso nella Ue, anche se solo a lungo termine. E sarà interessante a questo
proposito l'evoluzione dei negoziati con la Turchia, aggiunge Marta Dassù, "quando si affronteranno i
capitoli dei diritti umani e del 'rule of law'". La viceministro considera anche "un successo
diplomatico" il percorso compiuto a favore della Macroregione Adriatico-Ionica nell'ambito Ue:
"un'iniziativa che abbiamo sempre voluto", osserva, dalla Dichiarazione di Ancona dell'ottobre 2010
in poi.
Nel documento, sottoscritto dagli otto Paesi aderenti all'iniziativa Adriatico Ionica, si chiedeva al Consiglio europeo di invitare la Commissione Europea a presentare una Strategia per la macroregione Adriatico-Ionica. E la conferenza di Atene ha lo scopo di fare il punto sulle consultazioni mirate a tale strategia, con l'obiettivo di farla presentare al Consiglio affari generali del 24 giugno, a fine presidenza greca, e di farla adottare sotto la presidenza italiana in autunno.
Macroregione Adriatico-Ionica
Contributo alla stabilità dei Balcani
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Venerdì 7 Febbraio 2014, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 18:15
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