ANCONA - Sarà l’andamento del prezzo dei carburanti a stabilire quale sarà il comportamento dei marittimi marchigiani, ma anche di quelli dell’intera costa adriatica, nel corso della settimana. Una settimana carica di incognite per i pescatori dei porti regionali che ieri notte sono tornati a riaccendere i motori dopo sette giorni di stop. Lo rifaranno mercoledì per il prossimo fine settimana torneranno a confrontarsi ed interrogarsi su come procedere.
Gli animi sono divisi e continueranno inevitabilmente ad essere tra le due filosofie di pensiero. Quella di chi vuole riprendere a lavorare e tentare di risolvere il problema sui tavoli della politica. E chi invece è convinto che fermando i motori delle barche si riusciranno a smuovere le acque per le varie criticità che la scorsa settimana hanno portato i marittimi a manifestare a Roma e a portare sul tavolo della trattativa con il sottosegretario Battistoni, anche la richiesta di 20 milioni di contributi per coprire il gap creato dal Covid e le difficoltà legate ai fermi pesca. Soldi ai quali devono aggiungersi fondi europei.
Le richieste
Al Governo è stata anche chiesta la sospensione delle rate dei mutui e la cassa integrazione in deroga.