Marche al voto: più strada per Longhi ma sale Oreficini. Area 70 al bivio: weekend della verità

Marche al voto: più strada per Longhi ma sale Oreficini. Area 70 al bivio: weekend della verità
Marche al voto: più strada per Longhi ma sale Oreficini. Area 70 al bivio: weekend della verità
di Martin Marinangeli
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Sabato 22 Febbraio 2020, 11:59

ANCONA - Roberto Oreficini è la figura che macina gradimento tra gli alleati. Sauro Longhi sbatte sul no di Italia Viva, Azione e +Europa, ma incassa il pieno sostegno di Articolo 1 e resta al momento il favorito in virtù del preaccordo già ottenuto con Luca Ceriscioli. Gino Sabatini è l’opzione meno a fuoco. Eccola qua, la rosa dei nomi che il segretario regionale Dem Giovani Gostoli ha presentato ieri agli alleati, durante la lunga giornata di consultazioni bilaterali nella sede di partito in piazza Stamira ad Ancona. Un tris da cui dovrà uscire il jolly che guiderà il centrosinistra alle elezioni di primavera (benché il segretario abbia riferito che continuerà a cercare altri nomi papabili) e che piaccia anche al lacerato Pd, Area 70 in primis. 

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Il weekend della verità
Inizia il weekend della verità, da concludere con i botti alla direzione regionale di lunedì. E ci sarebbe però anche un’ulteriore figura – ancora coperta per non bruciarla – vicina agli imprenditori che potrebbe essere calata sul tavolo. Si sa per certo che è stato sondato Massimiliano Polacco, direttore regionale Confcommercio Marche. Niente primarie: tardive nei tempi, disgreganti nel merito. Via dal tavolo il nome di Luca Ceriscioli – che si è sempre detto disposto a fare un passo di lato per un civico esterno ai partiti, capace di unire –, ma anche quello di Valeria Mancinelli, benché evocato da schieramenti quali Iv (il partito di Renzi ha messo sul piatto anche Flavio Corradini e Lucia Annibali, ma quest’ultima avrebbe fatto sapere ai suoi di non essere interessata) Azione ed una porzione di Le Nostre Marche, agglomerato che però non ha fatto nomi, dal momento che al suo interno ci sono sensibilità diverse.
 
L’opzione del civico
Meglio un civico, meno divisivo, benché tra gli addetti ai lavori stia circolando anche l’ipotesi Maurizio Mangialardi, sostenuta da alcuni sindaci: se va in porto la sintesi su un esterno, non c’è storia, ma se salta la sintesi, potrebbe rivelarsi una buona carta da giocare. Oreficini o Longhi, dunque? Entrambi sono stimati e figure di alto profilo: il primo ha dalla sua l’ottima conoscenza della macchina regionale – il vice presidente della Grandi Rischi è stato per molti anni ai vertici dirigenziali di palazzo Raffaello – e gode dell’apprezzamento pressoché unanime della coalizione. Peccato però che, almeno fino ad ora, la sua risposta alla proposta di Gostoli sia stata ‘no’ per questioni personali. D’altra parte, è anche vero che finora il segretario Dem ha semplicemente sondato, ma se l’intera coalizione convergesse sulla sua figura, il potere di trattare sarebbe decisamente maggiore e quel ‘no’, detto di fronte ad un quadro nebuloso ed in continuo divenire, potrebbe trasformarsi in un ‘sì’. Raggiunto da telefonate di peso, anche a Roma, Oreficini avrebbe chiesto una settimana per pensarci. 

L’ex Rettore della Politecnica, invece, è già in campo, piace ad Articolo 1, non dispiace a gran parte dei Dem (il suo nome è già stato digerito dai ceriscioliani) ed è uno dei pochi a poter intercettare i voti dell’elettorato grillino. Quest’ultimo aspetto - che fa di lui anche un nome gradito al segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti, da sempre prodigo nel chiede di lasciare aperta la porta ai 5 stelle – viene però bollato come appartenenza politica da Iv, Azione e +Europa. «Sgombriamo il campo dalle fake news – colpisce duro Gianluca Busilacchi (Articolo 1), tra i primissimi sostenitori di Longhi –: non è un candidato dei 5 stelle, ma un civico che riesce ad intercettare i voti del loro elettorato. Gli unici a mettere veti su di lui sono i renziani dentro e fuori al Pd, distribuiti ad arte in un numero indefinito di partiti. Se intendono porre veti su ogni candidato che non sia renziano,lo dicano, ma così diventa difficile fare la coalizione».

E per fortuna che, nella nota di sintesi della lunghissima giornata, Gostoli parli di «valutazioni diverse, ma senza veti».

Il confronto, fa sapere il segretario, «continuerà anche nelle prossime ore, nelle quali potrebbero emergere altre valutazioni e ipotesi». Supplemento di riflessione per Verdi, Psi e civici di Bianchini: «non mettiamo veti su nessuno – puntualizza Gianluca Carrabs –: i tre nomi proposti da Gostoli ci vanno bene. Bisogna però capire la reale disponibilità dei candidati e, altrettanto importante, che il Pd sostenga convintamente la scelta, dato che è il partito di maggioranza relativa». «Stiamo raccogliendo anche l’appello delle Sardine – aggiunge Gostoli – che, a Pesaro, hanno chiesto un cambio di passo per aprire una nuova fase nelle Marche». 

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