ANCONA - Chiusa con un bilancio ampiamente positivo la presenza al Sana di Bologna (Salone internazionale del biologico e del naturale), le Marche guardano ancora avanti puntando sempre sul vino. Promuovere la regione attraverso itinerari enoturistici. Insieme all’avvio del distretto del biologico, ora la regione si candida a rappresentare un’eccellenza internazionale per la promozione dei prodotti locali e per un turismo legato all’eccellenze agricole dei territori.
Su proposta del vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, la giunta regionale ha trasmesso all’Assemblea legislativa una proposta di legge per l’esercizio dell’attività enoturistica nelle Marche. «Avviamo l’iter legislativo per fornire agli operatori vitivinicoli uno strumento innovativo - ha confermato Carloni - che punta sulla valorizzazione dei territori e delle produzioni e che consente loro di implementare un’attività che offre enormi opportunità.
La proposta di legge rappresenta un altro tassello della nuova programmazione integrata della giunta Acquaroli che mette a rete le potenzialità dei settori agricoli del turismo e del commercio. «Non si procede più a comparti, ma come sistema – continua Carloni - Le Marche vantano un settore vitivinicolo estremamente vivace e fortemente rappresentativo dei luoghi di produzione. L’enoturismo è in grado di amplificare le caratteristiche di eccellenza dei vini, legandole alla cultura, alla tradizione e alla storia degli areali produttivi. Dobbiamo recuperate il terreno perduto negli anni scorsi, perché altre realtà regionali si sono già mosse lungo questa direzione».
Le legge consentirà di definire itinerari enoturistici che mettano a rete tutte le eccellenze naturalistiche, culturali, artigianali e industriali, valorizzando le aree interne, i piccoli borghi e favorendo la destagionalizzazione dei flussi turistici.
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