Il vice ministro Bellanova: «Ho chiesto a Rfi un progetto di fattibilità per l’Alta velocità Adriatica»

Il vice ministro Bellanova: «Ho chiesto a Rfi un progetto di fattibilità per l’Alta velocità Adriatica»
Il vice ministro Bellanova: «Ho chiesto a Rfi un progetto di fattibilità per l’Alta velocità Adriatica»
di Andrea Taffi
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Martedì 22 Giugno 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 03:26

ANCONA - La notizia è stata riportata nei giornali pugliesi e interessa molto anche le Marche. Il viceministro delle Infrastrutture Teresa Bellanova ha dichiarato di aver chiesto alla Ad di Rete Ferroviaria Italiana, Vera Fiorani «un primo ragionamento, uno studio e una valutazione di massima sulla fattibilità dell’alta velocità adriatica». La risposta è stata l’impegno a svolgerli e consegnarli in tempi brevi.

«D’altra parte - ha spiegato Bellanova - già molti dei progetti in corso di realizzazione, dalla Napoli-Bari al potenziamento tecnologico dell’asse Napoli–Bari-Lecce/Taranto, da quello con caratteristiche di AV della direttrice Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia al raddoppio Pescara-Bari, alla velocizzazione adriatica con il potenziamento tecnologico Foggi-Bari-Brindisi, ridurranno i tempi di percorrenza verso il Mezzogiorno con una velocità di 200 e in alcuni casi 250 km orari e permetteranno trasporti intermodali compatibili con i principali corridoi merci europei e i porti del Sud».


Le Marche tendono l’orecchio dopo che nelle ultime settimane si è riusciti ad aggiungere anche l’Emilia al tavolo a quattro che si era sviluppato lo scorso autunno: il protocollo allargato già firmato da Puglia, Molise, Abruzzo e Marche proprio in questi giorni verrà inoltrato al ministro delle Infrastrutture per cercare di ottenere un tavolo di confronto.

A fine aprile, Baldelli si è interfacciato anche con il suo omologo dell’Emilia Romagna proprio per incasellare il quinto tassello del puzzle geografico: «si è trovato un accordo per iniziare l’iter di richiesta di un tavolo tecnico al ministero, insieme a Ferrovie – spiega l’assessore –, per sondare concretamente la possibilità di fare uno studio di fattibilità sulla realizzazione dell’opera».

Il primo input alla Regione era arrivato dall’Ordine degli Ingegneri di Ancona che aveva stilato un piano di prefattibilità per la linea Adriatica nelle Marche: risultato, un conto altissimo stimabile circa in 55 milioni di euro per chilometro di nuova ferrovia. Per ora siamo ai primissimi step ed il grande nodo da sciogliere riguarda le risorse da mettere in campo, che si assestano su non meno di 50 milioni di euro per progetto di fattibilità, per un costo totale dell’opera stimato in 10 miliardi. Soldi che dovrebbe mettere il ministero e, in questo caso, non beneficerebbe della rete di salvataggio del Recovery Fund dal momento che la deadline del 2026 non potrebbe essere rispettata. 

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