Gas alle stelle, via libera al metanodotto Ravenna-Chieti: cantieri nel 2023

Gas alle stelle, via libera al metanodotto: cantieri nel 2023
Gas alle stelle, via libera al metanodotto: cantieri nel 2023
di Sonia Amaolo
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Sabato 6 Agosto 2022, 03:05

ANCONA - Via libera della giunta regionale al metanodotto Ravenna-Chieti. Si procede con quella che Palazzo Raffaello ritiene un’operazione necessaria, anche in vista del taglio nelle forniture del gas dalla Russia e ciò che ne consegue. In primis, i costi dell’energia schizzati alle stelle.

Ora bisogna vedere l’impatto che l’opera avrà sul territorio in termini di distribuzione del metanoe quanto tempo ci vorrà per completare il cantiere. L’inizio dei lavori è previsto nel primo trimestre 2023 e la fine lavori dopo circa due anni. Per il vicepresidente della Regione ed assessore competente in materia, Mirco Carloni «si tratta di rifare un vecchio metanodotto con un’infrastruttura che rappresenta un nuovo modello di tecnologia e sicurezza, la direzione intrapresa è quella del miglioramento e questo è senz’altro importante. Nel momento particolare in cui siamo, questa è una delle opere strategiche per la nostra economia energetica. Tutto quello che potenzia la nostra rete è utile e ben vengano ampliamenti che possono portare più gas». 

Il progetto

La Snam Rete Gas Spa si prepara a rifare il tratto San Benedetto-Chieti, un gasdotto di 76 chilometri in sostituzione dell’esistente. Per adeguare la nuova tubatura e collegarla alle linee secondarie saranno realizzati altri gasdotti di diametro vario, per garantire l’allacciamento del bacino di utenza abruzzese-marchigiano attraverso la stessa condotta. Sono previste tubazioni sotterranee secondarie in Abruzzo per un’opera che, nelle Marche, interessa soprattutto la Provincia di Ascoli, tra San Benedetto e Monteprandone. Nel primo caso con 65 metri si copre esattamente il vecchio tracciato mentre a Monteprandone sono 955 metri, il tracciato è più esteso rispetto ai vecchio da 750 metri. Aumenta la velocità nell’approvvigionamento di gas ma soprattutto è più sicura la rete che lo trasporta tra le direttrici Nord-Sud. Il progetto, conforme al decreto ministeriale del 2008, prevede una condotta interrata con copertura di 1,50 metri, sono tubazioni in acciaio di 650 millimetri di diametro e di DP 75 bar di pressione.

Il tracciato

Parte del tracciato, che interessa Monteprandone «verrà realizzato in microtunnel e non richiede scavi per la posa della condotta – fa sapere la Snam – lungo la nuova condotta viene interrato un cavo accessorio a fibre ottiche, inserito in una polifora di polietilene funzionale al telecomando e telecontrollo degli impianti».

In riscontro alla richiesta di autorizzazione del 19 ottobre 2020 si è avviato il procedimento, c’è stata la conferenza dei servizi e lo scorso febbraio e si sono acquisiti i pareri. Il Ministero della Transizione Ecologica, in riscontro alle osservazioni pervenute, ha comunicato la conclusione positiva e richiesto alla Regione l’atto d’intesa. Era l’ultimo step dopo il nulla osta dell’ispettorato territoriale, il parere di massima di Autostrade per l’Italia Spa, il parere di conformità del Comune di Monteprandone e i pareri favorevoli di Anas, con prescrizioni, e Ciip, che chiede di individuare tutte le interferenze prima della partenza.

Le criticità

L’opera di pubblica utilità, urgente e indifferibile, non ha avuto un iter facile all’inizio. Alcuni privati erano saliti sulle barricate, anche alcuni Comuni. Si preparavano a una class action ma tutte le pratiche si sono risolte, tranne una. Un caso di Porto Sant’Elpidio, una famiglia che aveva fatto ricorso al Tar ma l’aveva presentato in ritardo ed è stato giudicato inammissibile dal tribunale del Lazio. La famiglia che si era messa da sola contro il Governo, la Snam e il Comune, è chiamata a pagare per le spese legali. Oltre al danno la beffa. Possono partire i lavori, si procederà per step e si prevede un impatto minimo sul territorio. E per il 2025 dovremmo esserci.

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