Astrazeneca, il ministro limita l'uso. Nelle Marche il vaccino è stato somministrato a 17.645 under 50 su 167.001 vaccinati

Astrazeneca, nuovo stop. Nelle Marche il vaccino è stato somministrato a 17.645 under 50 su 167.001 vaccinati
Astrazeneca, nuovo stop. Nelle Marche il vaccino è stato somministrato a 17.645 under 50 su 167.001 vaccinati
di Martina Marinangeli
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Sabato 12 Giugno 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 15:59

ANCONA - Il vaccino di Astrazeneca sarà somministrato solo agli over 60. Chi invece ha meno di sessant’anni e ha già ricevuto la prima dose del siero anglo-svedese, farà il richiamo con Pfizer o Moderna.

Stop Astrazeneca agli under 60. Saltamartini: «Ora va riprogrammato tutto il piano vaccinale. Il vero nodo? I richiami». Ecco perché

La decisione è stata presa ieri dal Comitato tecnico scientifico, dopo la morte della 18enne ligure in seguito alla somministrazione del farmaco a vettore virale e ieri l’Ars Marche ha recepito le nuove indicazioni.

Perché questa volta «la raccomandazione sarà tradotta in maniera perentoria per l’utilizzo sui territori», hanno precisato sia il ministro della Salute Roberto Speranza, sia il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, durante la conferenza stampa che ha aggiornato le linee guida, comportando una complessa rimodulazione del piano vaccinale. Non solo.


Il cambio a Gradara
A Gradara per esempio, era previsto per oggi l’Astraday nella hub cittadina dedicato a tutte le fasce di età «e in particolare agli over 60». La decisione di tecnici e governo ha costretto un cambio repentino dell’organizzazione, dal momento che non potranno essere somministrate nemmeno le seconde dosi agli under 60. Risultato: verranno vaccinati solo i cittadini che rientrano nella fascia di età consentita. Già il 7 aprile scorso il ministero della Salute aveva raccomandato un «uso preferenziale» di Astrazeneca «nelle persone di età superiore ai 60 anni», ribadendo però che il siero «è stato approvato a partire dai 18 anni di età». Ora la raccomandazione diventa invece «perentoria», appunto, e già ieri nel tardo pomeriggio la dirigente del Servizio salute delle Marche Lucia Di Furia ha inoltrato una circolare con cui si recepiscono le indicazioni del Cts: a nessuno sotto i 60 anni sarà più somministrato il farmaco di Oxford.


I dati territoriali
Ad oggi, nelle Marche, hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca 17.645 soggetti under 50 (tra cui alcuni maturandi), a fronte dei 149.356 nelle fasce di età superiore. Per quanto riguarda i richiami, invece, sono stati 10.698 nel primo gruppo e 20.587 nel secondo. «Il Cts, in dialogo stretto con Aifa e le altre istituzioni sanitarie del Paese, ha ritenuto opportuno rivalutare le indicazioni all’uso del vaccino AstraZeneca perché il rapporto tra benefici e potenziali rischi legati a trombosi rare cambia in funzione dell’età, ma anche del mutato scenario», ha spiegato il coordinatore del Cts Franco Locatelli. Per i richiami, si è deciso di dare una raccomandazione per impiegare una stessa dose dello stesso vaccino per gli over 60, mentre per gli under 60 pur in assenza di segnali di allerta preoccupanti, la raccomandazione è per la vaccinazione eterologa, ovvero completare il ciclo con i sieri mRna Pfizer e Moderna. Una storia travagliata fin dall’inizio, quella di Astrazeneca, partita il 30 gennaio con una raccomandazione di somministrazione agli under 55 senza patologie gravi perché, nelle fasi di sperimentazione, la casistica sulle fasce di popolazione più anziana era esigua.


Lo stop di marzo
Poi, il 16 marzo, le inoculazioni del farmaco vennero sospese dall’Aifa in tutta Italia (così come in molti altri Paesi europei) in attesa di avere informazioni più chiare sull’insorgenza di problemi legati alla formazione di coaguli di sangue, riscontrati in alcune persone che avevano da poco ricevuto il vaccino. L’Ema diede di nuovo il via libera a stretto giro di posta, ma dopo neanche un mese, le raccomandazioni cambiarono ancora: meglio somministrarlo in via preferenziale agli over 55 perché «è stata riscontrata un’associazione tra il vaccino Vaxzevria e casi molto rari di tromboembolismi anche gravi, in sedi inusuali associati a trombocitopenia», scriveva il Cts il 7 aprile, soprattutto in donne under 60. Ma la raccomandazione non diventò mai divieto, tanto che diverse Regioni hanno organizzato gli “Astradays” aperti ad ogni fascia d’età. E nelle Marche non si sono verificati, per fortuna casi gravi di reazione avversa al vaccino.

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