Ad Ancona consegnata solo la metà dei vaccini Moderna: programma tutto da rifare

Moderna, beffa alla consegna: sono arrivate metà delle dosi previste
Moderna, beffa alla consegna: sono arrivate metà delle dosi previste
di Martina Marinangeli
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Sabato 22 Maggio 2021, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 09:56

ANCONA - Doccia fredda sui vaccini. Delle 17.800 dosi di Moderna attese per ieri, ne sono arrivate solo 8.900: la comunicazione del cambio di programma è giunta nella tarda serata di giovedì e la ragione addotta sarebbe quella di un problema del fornitore. Non è stata così rimpiazzata la consegna mancata ad inizio settimana di 8.900 sieri che la casa farmaceutica statunitense avrebbe dovuto garantire alle Marche, ma mai arrivata a destinazione. 

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Confermata invece, la fornitura dei 5.200 Johnson & Johnson recapitata ieri mattina all’hub regionale dell’Inrca di Ancona e già distribuita tra le cinque Aree vaste. Con le attuali scorte, comunque, la copertura dovrebbe essere assicurata fino all’arrivo dei 52mila Pfizer programmato per mercoledì. «Siamo costretti a questi stop and go incredibili che creano tensioni sul sistema», l’amara osservazione dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, che per dare un ulteriore sprint alla campagna vaccinale guarda direttamente a giungo, quando è stato annunciato dalla struttura commissariale l’arrivo di 500mila dosi nella nostra regione. 

Nella speranza che l’annuncio si concretizzi in rifornimenti cospicui ed a cadenza regolare, la buona notizia viene intanto da Pfizer che, nella programmazione delle prossime consegne, avrebbe previsto per le Marche 80mila dosi per il 2 giugno e lo stesso quantitativo anche per il 9 giugno, con un aumento sostanziale rispetto alle forniture settimanali di maggio. Il condizionale è d’obbligo, perché nel frattempo sono diverse le variabili che potrebbero verificarsi, ma finora Pfizer si è dimostrata la più affidabile nei rifornimenti tra le quattro case farmaceutiche produttrici di vaccini anti-Covid, e la cosa fa ben sperare. Inoltre, si sono anche allentate le maglie della complicatissima catena del freddo che rendeva difficile la gestione del siero: l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha esteso da 5 giorni ad un mese (31 giorni, per la precisione) il periodo approvato di conservazione della fiala, scongelata e non aperta, a 2-8°C. 

Una revisione che garantisce una maggiore flessibilità nella conservazione e nella manipolazione del vaccino ed avrà un impatto significativo sulla pianificazione e la logistica.

Per completare il poker dei vaccini, tra lunedì è martedì è in calendario anche una consegna da parte di AstraZeneca, ormai utilizzata per lo più per i richiami. 

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