Studio e lavoro all'estero, largo alla generazione Campus della Politecnica delle Marche: «Funziona»

Studio e lavoro all'estero, largo alla generazione Campus della Politecnica delle Marche: «Funziona»
Studio e lavoro all'estero, largo alla generazione Campus della Politecnica delle Marche: «Funziona»
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Domenica 27 Giugno 2021, 04:05

Si fa presto a dire internazionalizzazione nelle Marche, una delle parole più abusate degli ultimi 20 anni in campo economico e spesso un salto forzoso nel vuoto per imprenditori che dopo una vita di sacrifici sul territorio, anche ben remunerati, devono prendere la valigia e andare a vendere i proprio prodotti all’estero. Un po’ più difficile provare a coltivare la cultura dell’internazionalizzazione sin da quando si è giovani. Quando la valigia da fare spesso è uno zaino e la voglia di emergere fa passare qualsiasi difficoltà in secondo ordine.

  

L’obiettivo alto

È l’obiettivo alto Campus world, l’iniziativa con la quale la Politecnica delle Marche da ormai quindici anni ha messo in condizione oltre 1200 studenti non solo di andare a studiare la lingua ma anche lavorare in qualcosa come 66 Paesi del mondo. Trovando lungo la strada amici prestigiosi che hanno condiviso la mission (Camera di commercio delle Marche, Intesa, Unico e Bcc Piceno) Basta ascoltare le voci dei ragazzi che vi sono passati prima ancora di vedere i risultati concreti dei curriculum che si trasformano in contratti di lavoro.

Arianna Santoni, laureata nel 2018 in Ingegneria Edile Architettura ha svolto un progetto formativo a Madrid presso la Politecnica del capoluogo spagnolo, dove ha svolto una ricerca sui metodi Bim applicata al patrimonio storico e architettonico del luogo. 

Il trampolino di lancio

«È stato il mio trampolino di lancio – racconta - per sei mesi mi sono concentrata su temi che sono la mia passione e una volta tornata in Italia ho ricevuto diverse opportunità di lavoro spendendo la mia esperienza formativa in Spagna oggi qui in Italia». Ancora. Eleonora Cesaretti è una fisioterapista laureata nel 2018 che da settembre 2019 a febbraio 2020 ha frequentato un tirocinio all’ospedale di Londra. «Non solo ho migliorato le mie conoscenze professionali e linguistiche ma consente di aprire più porte. Mi spiego: il singolo studente può autonomamente prendere contatti con la struttura che vuole frequentare. È un tirocinio davvero formativo anche dopo la laurea».

Capire dall’interno il mondo Ue 

Filippo Caracci, quest’anno invece ha fatto il tirocinio a Bruxelles all’ufficio della Regione Marche. «Fornivamo attività di supporto all’ufficio partecipando agli appuntamenti organizzati dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dal Comitato delle regioni. Nonostante le limitazioni della pandemia ho avuto modo di avere una visione a 360 gradi del funzionamento dell’Unione Europea e gettare le basi per lo studio della lingua francese. Ho avuto anche la fortuna di vivere in una città come Bruxelles, aperta dinamica, multiculturale e al centro dell’Europa». 

Altro che pandemia

Di più e di meglio, se possibile. Lorenzo Sulpizi è stato a Madrid, durante la pandemia, lavorando dal suo appartamento e ora ha aperto un’azienda in Spagna, tutta sua, grazie all’esperienza maturata durante il progetto. «Il mio caso è molto diverso dagli altri – racconta - perché ho praticamente fatto il CampusWorld rimanendo in casa. Ho svolto il progetto presso l’azienda JustLanded che si propone di aiutare chi va a vivere all’estero a trovare lavoro, assistenza sanitaria o una casa. Questo mi ha dato la possibilità di riflettere sul mio futuro e dopo soli 10 mesi sono diventato fondatore e presidente dell’azienda Mr.Flat che opera qui a Madrid e che si propone di offrire stanze a studenti e giovani lavoratori». 

La ricerca in campo agro-ambientale

Marco Bianchini, laureato magistrale in Scienze Forestali, «è stato in Giappone, al NARO, in un centro di ricerca agro-ambientale, dove ho svolto lavori di laboratorio sulle bio-plastiche loro degradazioni e le emissioni di anidride carbonica. È stata un’esperienza molto significativa. Ora sono tornato in Italia e con il gruppo di ricerca abbiamo sviluppato il lavoro svolto all’estero nelle Marche». «Abbiamo pubblicato - continua - i primi risultati e li abbiamo recentemente raccotati nel corso di un webinar dei dottori agronomi e forestali. Si spera che in futuro possa nascere un grande progetto internazionale».

La frontiera della biologia marina

Marilyn Carletti si è laureata nel 2019 in Biologia marina, «poco dopo la laurea sono stata 11 mesi in Giappone. Ho svolto esperienze sia in campo che in laboratorio, davvero utili per il lavoro che sto svolgendo adesso come tecnico ambientale in Arpa». Stefano Ambrosoni, invece è stato nel 2019 in Myanmar all’ufficio Unesco e adesso lavora ad Intersos organizzazione umanitaria. «Sono arrivato in Uunivpm per la magistrale in Rischio Ambientale e Protezione Civile. In quel periodo in Myanmar l’Unesco aveva bisogno di un esperto scientifico all’interno del team culture che stava lavorando alla nomina a patrimonio mondiale dell’umanità del sito di Mrauk-U (Rakhine State). È stata un’esperienza incredibile da subito scelsi di passare il mio tempo libero con colleghe birmane e cinesi a Yangon dove ho fatto la tesi di laurea magistrale. Ora sono logista di Intersos, lavoro soprattutto per l’Italia».

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