"Diciotto ore bloccati dall'alluvione"
Il racconto dei pellegrini marchigiani

"Diciotto ore bloccati dall'alluvione" Il racconto dei pellegrini marchigiani
di Agnese Testadiferro
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Domenica 4 Ottobre 2015, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 12:42

ANCONA - Fermi per 18 ore, senza la possibilità di scendere dal treno.

Dieci vagoni carichi di pellegrini, anziani, malati, molti dei quali in barella e in carrozzella che solo attorno alle 15.20 hanno potuto riprendere il viaggio dopo una notte nell'inferno della Costa Azzurra. Sono state ore drammatiche per 560 marchigiani, di ritorno da Lourdes dove si erano recati a bordo di uno dei treni bianchi predisposti per il viaggio.

Altri quattro treni, per complessivi 2.500 pellegrini, sono rimasti bloccati nell'inferno della Costa Azzurra.

Di questi, due, uno diretto in Emilia Romagna-Piemonte e l'altro in Puglia, sono ripartiti da Marsiglia per proseguire il viaggio sulla linea Modane-Torino.

E' stata una notte tremenda per il maltempo nel Sud della Francia: almeno 16 vittime. Esondazioni, allagamenti che non hanno risparmiato la ferrovia e hanno coinvolto i treni in transito. Compreso quello dell'Unitalsi diretto nelle Marche con l'acqua che entrava dalle porte e lenzuola bagnate.

Nonostante tutto gli organizzatori hanno mantenuto la calma e il controllo della situazione. "Stiamo bene e abbiamo sempre cercato di mantenere sereno il clima del treno bianco - ha detto il presidente regionale dell'Unitasi Marche Giuseppe Pierantozzi poco prima che il treno riprendesse la marcia -. Siamo qui nella stazione di Mills".

Le autorità francesi hanno lavorato in contatto con la Farnesina. "Ciò che però ha creato problemi è stato il caldo nei vagoni" ha aggiunto Pierantozzi. Il treno bianco era partito ieri mattina alle 9.18 dalla stazione di Lourdes dopo il Pellegrinaggio Nazionale Unitalsi diretto ad Ancona.

Tra i 560 marchigiani, 27 sono persone malate che vengono trasportate con l'aiuto di una barella. Nonostante i tanti problemi sul treno l'emergenza è stata affrontata con animo costruttivo: "Siamo sempre pronti per far fronte alle emergenze come queste, ecco perché non abbiamo avuto problemi né con la raccolta dell'acqua che entrava dai finestrini e dalle porte a causa dell'importante emergenza meteo, né per i generi alimentari. - conclude il presidente al telefono con il Corriere Adriatico - dalle 23 ore di viaggio previste siamo ad oltre 28, ed ancora siamo in Francia".

"Le lenzuola si sono bagnate con la pioggia e l'acqua era nei vagoni, ma ci riteniamo molto molto fortunati. E' un miracolo che siamo dove siamo, la Madonnina di Lourdes ci ha protetto - racconta la presidente della sottosezione di Jesi Antonia Giordano - Non so spiegarmi il motivo, ma è stato un viaggio strano dato che ogni tanto il treno rallentava e si fermava. Se fossimo stati in perfetto orario con la tabella di marcia forse saremmo stati in mezzo al vero caos".

Il treno infatti, insieme altri 4 del pellegrinaggio, è stato bloccato alle porte di Cannes, lontano dal disastro.

"Ieri, prima di essere fermati avevamo accumulato un'ora di ritardo e questa è stata, se così la vogliamo chiamare, la nostra fortuna - spiega il barelliere Ubaldo Brutti di Moie di Maiolati Spontini -. Noi e i malati abbiamo cercato di non preoccuparci e abbiamo pregato tutta la notte".

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