Una serie troppo lunga, Giulia l’ultima vittima nell'autostrada A14: si profila un’azione legale

Una serie troppo lunga, l ultima vittima nell'autostrada A14: si profila un azione legale
Una serie troppo lunga, l’ultima vittima nell'autostrada A14: si profila un’azione legale
di Emidio Lattanzi
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Domenica 7 Maggio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:00

ANCONA  - Una lunga scia di sangue nel tratto maledetto della A14 che da Pedaso corre fino a San Benedetto. L’ultima vittima dell’asfalto in ordine di tempo è Giulia Salvatori, la 27enne di Altidona che ha perso la vita venerdì in un tragico schianto all’altezza della galleria Croci di San Benedetto.

L’avvocato Renzo Vespasiani che assiste i suoi familiari fa sapere che non si può escludere che si possa intentare una causa.

Stiamo valutando questa possibilità perché tutte queste morti non possono finire nel dimenticatoio». E aggiunge: «Il cambio di carreggiata in cui si è verificato l’incidente è stato subito smantellato». 

La spiegazione

Ma su questo punto, Autostrade spiega che «nelle fasce orarie con flussi più intensi può essere attivata una corsia supplementare grazie alla temporanea installazione di uno scambio di carreggiata, utile a ripristinare le due corsie di traffico nella direzione di marcia con flussi prevalenti solo per il tempo necessario per smaltire eventuali accodamenti». Bypass sempre temporanei, dunque, istallati solo quando si creano file e poi rimossi. Ma i cantieri restano un incubo. Incubo iniziato il 22 agosto 2018 quando, durante la notte, un camion prese fuoco all’interno della galleria Castello di Grottammare. Nel tratto Piceno di A14 da allora, non c’è stata pace.

Gli incidenti

Di incidenti gravissimi se ne sono registrati molti. Come quello avvenuto a Grottammare nel giugno del 2021 quando un tragico tamponamento costò la vita a due camionisti. E ancora: ad aprile dello scorso anno si era registrata la morte di Pamela Paolini, giovane mamma di tre figli morta nel tratto sambenedettese dell’A14 dopo essere finita, con la propria auto, contro un mezzo pesante che la precedeva in un rallentamento. E’ stato certamente uno dei lutti più gravi a particolarmente sentiti da tutto il territorio.

Altro gravissimo episodio si era registrato il 14 dicembre dello scorso anno quando il territorio si era trovato a piangere la morte di un’altra vittima: Sergio Mazzagufo, sessantunenne di Centobuchi, autista e padre di famiglia. Anche in quell’occasione si era trattato di uno scontro frontale tra il suo camion e un altro mezzo pesante e la tragedia era avvenuta all’altezza di uno scambio di carreggiata. Ad avere la peggio era stato proprio lui. All’inizio di quest’anno, invece, il 14 gennaio, era stata la volta di Samuele Cotichini, quarantacinquenne originario di Porto San Giorgio e residente a Rosara, nell’entroterra ascolano. E’ morto in seguito allo scontro frontale tra la sua auto e un camion, proprio in un tratto dell’autostrada dove, per i lavori, vigeva il doppio senso di marcia sulla medesima carreggiata. L’incidente era avvenuto in galleria e il drammatico video del filmato ripreso dalle telecamere installate all’interno dei tunnel, aveva sconvolto tutti diventando, in pochissimo tempo, virale. Poi fu la volta della strage, con tre morti nella galleria Castello di Grottammare il 4 febbraio: le vittime erano l’atleta paralimpico Andrea Silvestrone e due dei suoi tre figli, Nicole di 14 anni e Brando di 8.

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