ANCONA - Una serie di emendamenti e pressing sul governo per modificare il decreto Sostegni bis. Obiettivo: snellire le procedure della ricostruzione, salvaguardare il futuro delle imprese, adeguare e razionalizzare le spese per il personale e per il funzionamento degli Uffici speciali per la ricostruzione e della struttura commissariale. L’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli, d’intesa con il commissario straordinario Giovanni Legnini, ha presentato a tutti i gruppi parlamentari le richieste dal cratere affinchè vengano inserite nel decreto in occasione dell’approvazione della legga di conversione. Tra queste la proroga al credito d’imposta per le imprese colpite dal sisma, maggiori fondi per lo smaltimento dei rifiuti e il funzionamento delle strutture speciali e modifiche per i rimborsi dell’Iva.
«Gli emendamenti che abbiamo proposto con il presidente Acquaroli, la cui importanza auspichiamo venga recepita da tutte le forze politiche, vanno nella direzione di snellire ancor di più i tempi e le procedure utili alla ricostruzione post sisma - spiega Castelli -.
«Benché la raccolta e lo smaltimento delle macerie pubbliche sia in una fase ormai conclusiva – motiva l’assessore regionale -, i volumi di macerie private ancora da gestire sono elevatissimi mentre sono quasi esauriti i siti di deposito, il che potrebbe provocare il blocco della ricostruzione appena iniziata. In attesa di individuare nuovi siti e attivare il ciclo di riuso dei materiali, è necessario prorogare a tutto il 2022 la deroga dei limiti quantitativi autorizzati ed elevare al 70% il limite stesso per aumentare la potenzialità di recupero delle macerie negli impianti esistenti». La terza modifica richiesta al decreto Sostegni bis è sul rimborso dell’Iva per i lavori di riparazione e ricostruzione di immobili danneggiati e le anticipazioni per il pagamento della stessa imposta sulle fatture relative a ricostruzione o riparazione di edifici strumentali.
Tra gli emendamenti, poi, anche quello relativo ai costi di funzionamento delle strutture di missione, finalizzate al contrasto delle infiltrazioni mafiose nell’affidamento e nell’esecuzione dei contratti pubblici e privati. «È necessario – spiega sul punto Castelli – coprire le spese per gli esercizi 2021 e 2022, così come autorizzare quelle relative alla predisposizione e gestione delle piattaforme per il monitoraggio della ricostruzione, contenente le informazioni anagrafiche, finanziarie, fisiche e procedurali relative alla pianificazione e programmazione delle opere e dei relativi interventi».