ANCONA - Alt. Ora serve un passo indietro. Sulle nomine dei vertici dell’Erap la spunta il presidente del consiglio di amministrazione Saturnino Di Ruscio, che costringe la Regione al dietrofront. La partita è quella degli incarichi di segretario e responsabili dei presidi provinciali dell’Ente regionale per l’abitazione pubblica, su cui si è innescato un duello interno a Fratelli d’Italia. Tanto che la giunta ha dovuto revocare la sua stessa delibera di nomina. Ma procediamo con ordine.
I precedenti
La premessa della diatriba è contenuta nella delibera 961 del 26 luglio con la quale la giunta designa il segretario ed i responsabili dei presidi provinciali.
Si racconta di nervi tesissimi durante quell’incontro, con Di Ruscio che avrebbe provato ad “ammutinarsi” rispetto alla scelta promossa dalla giunta. Una giunta che, vale la pena ricordarlo, è guidata da un governatore (Francesco Acquaroli) di FdI, stesso partito in cui milita DiRuscio. Lo statuto dell’ente prevede infatti che ad indicare i dirigenti di presidio e della segreteria sia la giunta, che poi lo comunica al cda per la nomina, Ed è qui che si è inceppato l’iter. Il presidente Di Ruscio ha infatti ritenuto di non procedere immediatamente al conferimento dei nuovi incarichi e, il 4 agosto, ha comunicato alla giunta Acquaroli la decisione di prorogare fino a fine ottobre i vertici uscenti, chiedendo contestualmente «un riesame delle designazioni effettuate».
La revoca
Il 27 ottobre è arrivata una seconda richiesta di proroga - questa volta di 60 giorni - per dichiarate ragioni di continuità dell’azione amministrativa.Di fronte a questo stallo, Palazzo Raffaello ha deciso di fare un passo indietro e, con la delibera 1456 del 7 novembre «ha ritenuto di dover revocare la delibera di giunta regionale 961 e demandare a successivo atto la designazione del segretario e dei responsabili provinciali dell’Erap a seguito di ulteriori approfondimenti». Punto e a capo. Nota a margine: i compensi per queste caselle dell’Erap vanno dai 45.500 euro per il responsabile del presidio di Ancona ai 39.300 per i responsabili degli altri presidi provinciali.