Export da record nelle Marche con l’effetto Pfizer e anche la moda in ripresa

Export da record nelle Marche con l’effetto Pfizer e anche la moda in ripresa
Export da record nelle Marche con l’effetto Pfizer e anche la moda in ripresa
di Lorenzo Sconocchini
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Mercoledì 15 Marzo 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 12:57

ANCONA  - Nell’anno in cui i commerci oltre confine parevano destinati a soffrire maledettamente, tra sanzioni alla Russia e rincari dell’energia che gonfiano i costi dei trasporti, vola l’export delle imprese marchigiane. Il fatturato delle merci destinate nel 2022 ad altri Paesi del mercato globale sfiora i 23 miliardi di euro, con un +82% rispetto all’anno precedente. Anche al netto dell’effetto Pfizer, il boom di esportazioni partite da Ascoli e incentivate anche dalle maxivendite di farmaci anti-Covid, il nostro export registra comunque un +22,7% sul 2021, un valore due punti sopra la media nazionale.

 

La crescita collettiva


Una crescita collettiva, con tutte le sezioni in positivo e un saldo attivo nelle cinque province, anche se la performance da record la fa registrare ovviamente il settore degli articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici, con quasi 9 miliardi e mezzo di euro e un incremento di valore di 5,5 volte rispetto al 2021.

Un boom legato anche alla pandemia da Coronavirus, perché nello stabilimento piceno del colosso biofarmaceutico Usa, specializzato nel confezionamento di blister, 900 persone più l’indotto lavorano tra l’altro nella produzione di milioni di confezioni di Paxlovid, il farmaco antivirale orale contro il Covid-19. Senza considerare poi che Pfizer produce un “sempre verde” come il Viagra. Le esportazioni farmaceutiche hanno influito in particolare sul valore complessivo dell’export verso il Belgio (93,7%, grazie alla presenza del quartier generale europeo di Pfizer), Regno unito (72,8%), ma anche Germania (41,3%). Hanno inoltre determinato la scalata nelle prime dieci posizioni di Corea del Sud (81,8%), Taiwan (92,8%) oltre ad aver contribuito notevolmente al valore della Cina (49,5%).


Se i farmaci trainano l’export marchigiano, anche il comparto della moda, uno dei più colpiti dallo tsunami dei lockdown già all’inizio del 2020, fa segnare una forte ripresa: tessile, abbigliamento e articoli in pelle (calzature e accessori) valgono insieme oltre 2,36 miliardi di vendite all’estero, con un +31% sul 2021. Anche altri settori tipici del Made in Marche hanno reagito bene alla crisi. L’agroalimentare nel 2022 ha esportato per un valore di 555,4 milioni, in crescita del 20% su base annua, la meccanica (macchinari e apparecchi nca) per 2.424,5 milioni (+4,3%), le esportazioni di mobili sono state per 634,9 milioni ( +6,3%)


Le ricadute della guerra


Le temute ricadute economiche della guerra scoppiata 13 mesi fa in Ucraina sono state assorbite. Certo guardando alla Russia, colpita da sanzioni anche commerciali, si osserva una consistente diminuzione rispetto al 2021, che ferma che le esportazioni a 247,9 milionii (-18,8%). Ma i prodotti marchigiani hanno conquistato spazio in altri mercati. In testa, per i motivi già spiegati, c’è il Belgio, con 3,8 miliardi di esportazioni, quasi 4,5 volte il valore del 2021, seguono Stati Uniti (2.596 milioni), Germania (2.448,2 milioni), Regno Unito (1.838,5 milioni) e Francia (1.639,5 milioni). Tutte le province marchigiane hanno segno positivo: Ascoli Piceno, con oltre 4 volte il valore del 2021, Fermo con +33,1% e a seguire Ancona (+27,2%), Macerata (+21,7%) e Pesaro-Urbino (+15,4%).


Risultati che legittimano commenti molto positivi da parte del presidente di Camera Marche Gino Sabatini «Le Marche sono la regione più performante d’Italia. Sul risultato eccezionale incide indubbiamente il settore farmaceutico, ma tutti i comparti hanno performance buone se non ottime e collocano la crescita regionale(+22%) due punti percentuali sopra quella italiana, scorporando il dato legato all’industria dei prodotti farmaceutici».


Dati molto incoraggianti, per Sabatini: «Una buona notizia che ci fa affrontare i prossimi mesi con più fiducia, pur sapendo che la situazione resta fluida e potranno esserci difficoltà e stalli. Intendiamo attrezzare i nostri imprenditori con ulteriori voucher internazionalizzazione, ad integrare le misure già previste insieme all’assessore regionale di Andrea Antonini e presentate a inizio anno. Con gli adeguati propulsori, le nostre imprese possono davvero volare verso tutti i mercati: questo sarà l’anno in cui si potrà tornare a fare affari per il mondo».

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