Da domani si torna in classe, ma non tutti. Zona rossa con didattica a distanza e vaccini piegano la curva dei contagi

Da domani si torna in classe, ma non tutti. Zona rossa con didattica a distanza e vaccini piegano la curva dei contagi
Da domani si torna in classe, ma non tutti. Zona rossa con didattica a distanza e vaccini piegano la curva dei contagi
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 6 Aprile 2021, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 16:01

ANCONA  - Da domani si torna in classe, anche se le Superiori continueranno ad alternare didattica in presenza e a distanza. La scelta del Governo - adottata per ridurre l’impatto pesante della Dad sulla crescita dei ragazzi e sui bilanci di famiglie e imprese, alle prese con permessi dal lavoro per seguire i più piccoli - adesso ripropone l’interrogativo su quale sarà l’effetto del ritorno degli studenti a scuola (e sui bus) sulle curve dei contagi nelle fasce d’età giovanile. Perché nei precedenti due rientri a scuola, sia quello del 14 settembre che la ripresa del 25 gennaio, i tracciati hanno sempre avuto bruschi rialzi. 


Stavolta però il rimbalzo sarà attenuato da diversi fattori: gli screening preventivi fatti in diversi comuni sugli studenti, la vaccinazione dei prof e delle persone più anziane, che dovrebbe frenare la catena di trasmissione scuola-famiglie, e l’avvicinarsi della bella stagione, che come l’anno scorso ridurrà la diffusione del Coronavirus.

In autunno il colpo d’ariete si era avvertito nella settimana a cavallo tra ottobre e novembre, quando trascorsi i tempi tecnici tra incubazione del virus e diagnosi, si dispiegò in pieno l’effetto della riapertura delle scuole e l’incidenza dei casi venne quadruplicata nella fascia d’età da superiori. Stessa impennata a febbraio, quando tutti i grafici dei contagi nelle fasce giovanili, da 0 a 24 anni divise in sei classi, avevano avuto un rialzo vigoroso. L’effetto della Dad e di altre misure di contenimento si nota ora nel confronto tra l’ultima settimana di febbraio, quella del picco, e l’ultima di marzo, quando è arrivato in pieno l’effetto della dad al 100% alle superiori dal 27 febbraio e delle zone rosse scattate nelle varie province dal 3 al 15 marzo.


Oltre ai report dell’Ufficio scolastico regionale sulle classi in quarantena per Covid - scese dal picco di 492 del 3 marzo alle 24 del 20 marzo - spiegano bene la situazione i sei tracciati delle fasce under 25, elaborati dall’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche diretto dal dottor Marco Pompili. Da fine febbraio sono tutti in picchiata. Quello tra 3-5 anni (scuola materna) è sceso da 208 casi ogni 100mila soggetti di quell’età di fine febbraio a 141 nell’ultima settimana di marzo (-32%). IN età da elementari (6-10 anni) l’incidenza scende da 271 a 183 (-32%). Frenate ancora più robuste si registrano alle medie, da 432 a 245 ogni centomila (-43%) e superiori, da 489 a 269 (-45%). Più contenuta, ma sempre notevole, la decrescita ella fascia dai 19 e 24 anni, che ricomprende anche gli universitari (-33%). La pendenza delle curve in età scolastica è molto più in picchiata rispetto a quella globale, che nelle Marche ha visto scendere l’incidenza da 272 a 252 (-7%). Nella fascia 25-45 anni, per fare un confronto, l’incidenza ha continuato a salire fino a metà marzo e il calo è stato del 17%.

Per le classi d’età più avanzate intanto comincia a sentirsi l’effetto vaccino, con la campagna d’immunizzazione iniziata con la prima dose il 20 febbraio e quella per i richiami avviata a metà marzo. Alla data di ieri nelle Marche erano 89.530 gli over 80 (su circa 130mila) a cui è stata somministrata la prima dose e 52.617 che hanno avuto il richiamo. E le curve cominciano a piegarsi decisamente proprio dalla metà di marzo.

Nella seconda settimana erano stati contagiati 130 marchigiani over 80, nella quarta 91. L’incidenza è scesa del 25% nella fascia d’età 80-84 (da 220 a 164 casi ogni centomila) e del 15% per gli 85 in su (da 267 a 226). Ma l’effetto dei vaccini è ancora da decifrare, perché un calo significativo (-23%) si registra nello stesso periodo anche tra gli anziani non immunizzati, quelli tra i 65 e i 79 anni, con un’incidenza scesa da 264 a 194. Intanto in 13 mesi e passa di epidemia l’età media dei contagiati nelle Marche si è abbassata di quasi 18 anni. Nella prima ondata, a marzo 2020, si aggirava sui 63 anni, mentre nel mese scorso il contagiato medio oscillava in base alle singole province tra i 44,3 anni di Ascoli Piceno e i 46,9 di Pesaro Urbino.

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